VERONA. Sono quasi cinquant’anni che il Cagliari non vince al “Bentegodi” in serie A. Uno stadio tabù per i sardi. Oggi, però, sul campo i rossoblù dovranno dare l’anima se vogliono cicatrizzare le ferite aperte dal pari con la Salernitana. Le parole non servono più a nulla (Mazzarri non ha parlato alla vigilia ma lo farà stasera dopo la gara), solo i risultati possono riportare serenità ed entusiasmo in uno spogliatoio che deve trovare la forza di rialzare la testa. Le cinque gare che mancano al termine del girone di andata devono essere considerate altrettanti finali e in tutte, qualsiasi avversario il Cagliari avrà di fronte, bisognerà portare a casa punti.

Forfait. Godin è rimasto a casa (forse sarà a disposizione per il match di lunedì prossimo col Torino), così come Cragno. Il portiere non è partito con la squadra perchè la moglie sta per partorire (arriverà, dopo Benedetta, un’altra femminuccia) e la società gli ha concesso un permesso. Mazzarri rispolvera Radunovic (già titolare col Milan) ed ha alcuni dubbi di formazione. Intanto Dalbert. Se gioca il brasiliano, Bellanova agirà a destra, in caso contrario si sposterà dalla parte opposta con Nandez sulla fascia. In attacco potrebbe essere data una nuova chance a Pavoletti, ma il ballottaggio con Keita si risolverà solo all’ultimo momento. Strootman dovrebbe avere spazio a gara in corso, così come Deiola. Zappa sembra in vantaggio su Caceres, ma anche questa è una scelta non facile per l’allenatore del Cagliari.

L’Hellas. La sconfitta con la Sampdoria qualche scoria l’ha lasciata. Tameze e Kalinic oggi non saranno a disposizione. Il tecnico Tudor è uno a cui i fronzoli non piacciono. C’è da aspettarsi una squadra aggressiva, decisa a riscattarsi. Faraoni e Lazovic saranno gli esterni a centrocampo, mentre Barak avrà libertà di muoversi tra le linee. Caprari e Simeone le punte. Due giocatori molti mobili, che non danno punti di riferimento. «Col Cagliari dobbiamo tornare a vincere, anche se non sarà una partita facile», ha detto il tecnico Tudor dopo il ko di “Marassi”. I Quattro Mori sanno che dovranno rispondere colpo su colpo, perchè se il Verona prende entusiasmo può diventare una squadra pericolosa.

Porta aperta. Fino a questo momento il Cagliari non è mai riuscito a tenere la porta inviolata. In quattordici partite ha subito 29 gol, gli stessi della Salernitana. Peggio ha fatto solo lo Spezia (32). Due volte i rossoblù sono andati vicino al “clean sheet”, ma col Venezia nel recupero e con la Salernitana al 90’, sono comunque capitolati. È un altro dei motivi per cui occupano l’ultimo gradino della classifica. Oggi i Quattro Mori proveranno a chiudere la saracinesca per tornare a casa con un risultato positivo, a questo punto assolutamente necessario per non rendere ancora più complicata la situazione.

L’arbitro. Al “Bentegodi” stasera fischierà Matteo Mercenaro di Genova. È la prima volta che il direttore di gara ligure incrocia le due formazioni. In realtà un precedente col Cagliari c’è ma riguarda la Primavera. il 28 settembre del 2019 ha diretto i rossoblù a Torino contro la Juventus. In quella occasione i Quattro Mori hanno fatto festa vincendo per 2-0. Quando si è in difficoltà ci si aggrappa a tutto. Chissà che non sia la volta buona per tornare alla vittoria che ormai manca davvero da un’eternità.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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