CAGLIARI. Prosegue il suo cammino il Premio letterario intitolato alla memoria di un cagliaritano illustre, Francesco Alziator, che, giunto alla sedicesima edizione, continua nella sua vocazione Internazionale aprendosi ai Paesi del bacino del Mediterraneo. I precedenti incontri con Paolo Del Debbio, editorialista de La Nuova Sardegna, e Roberto Giacobbo hanno fatto registrare un grande successo.

Dopo il lancio del regolamento di partecipazione all’edizione del post pandemia ancora in corso (la scadenza è il 30 giugno), il Premio Alziator, aperto alle due categorie principali dedicate alle opere edite nazionali e a quelle edite di autori dei Paesi del Bacino Mediterraneo, con un focus speciale sul miglior libro incentrato sulla città di Cagliari, ospita oggi 24 giugno alle ore 17.30 nella Sala Giorgio Pisano a Cagliari, Andrea Di Stasio, per tre anni Comandante della Brigata Sassari e oggi, da Generale di Divisione, a capo dell’Aviazione dell’Esercito Italiano.

Con lui Sandro Solinas, collaboratore alla redazione dell’opera, per presentare il libro “Brigata Sassari e Sardegna – Fotografie inedite senza censura (1912 – 1937) di Antonio Carruccio” edito da Carlo Delfino nel corso di un incontro organizzato dalla Fondazione Francesco Alziator presieduta da Maurizio Porcelli. A dialogare con gli autori Alberto Monteverde, giornalista, storico e tra i massimi esperti in Sardegna di vicende belliche ed in particolare della Grande Guerra. Il volume, presentato in anteprima nazionale lo scorso ottobre al Salone Internazionale del Libro di Torino, è stato esposto nel corso della kermesse letteraria presso lo stand curato dal Ministero della Difesa.

L’opera è nata dalla collaborazione tra il Generale di Divisione Andrea Di Stasio, l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Museo centrale del Risorgimento, diretto dal professor Marco Pizzo, l’Istituto Centrale del Catalogo Unico (ICCU) e la famiglia Dessì Fulgheri. Il libro raccoglie una selezione di 118 immagini inedite in bianco e nero e non sottoposte a censura, tratte dal fondo fotografico Carruccio – Dessì scoperto e valorizzato dall’autore insieme al Sergente Maggiore Sandro Solinas. La collezione di immagini, realizzate dal Colonnello medico Antonio Carruccio tra i primi anni e la metà del Novecento, offre uno straordinario contributo allo studio della storia della Grande Guerra a livello nazionale e alla comprensione della società italiana negli anni precedenti al conflitto e nel decennio successivo.

I luoghi fotografici sono quelli del fronte bellico dell’Italia e della Sardegna di inizio secolo percorsi dalla Brigata “Sassari”. Lo sguardo del Carruccio è in grado di cogliere, con inconsueta sensibilità, la singolarità di alcuni istanti della vita quotidiana collettiva e le tracce del cambiamento. Scrive il professor Pizzo: “diverso è questo caso in cui il fotografo, contrariamente ai regolamenti vigenti all’epoca, utilizzò un suo personale apparecchio per realizzare autonomamente delle immagini sue, che documentavano la personale esperienza bellica; le fotografie assumono così un carattere documentario, ossia diventano puntuali testimonianze del luogo e del giorno in cui il fotografo-soldato era lì; si tratta quindi di immagini rare; infatti, una direttiva del 1917, emanata dal Comando Supremo delle Forze Armate, proibiva di riprendere immagini relative a situazioni nel corso del conflitto che potessero fornire elementi di intelligence al nemico”.

Il fondo fotografico Carruccio è stato presentato attraverso il Museo Storico della Brigata “Sassari” al Ministero per i beni e le attività culturali (MIBACT), presso il quale ha riscosso l’interesse del “Comitato tecnico-scientifico speciale per la tutela del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale”, della “Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio”, ottenendo quale premio un finanziamento specifico per il Museo della Brigata “Sassari”.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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