INVIATO A BOLOGNA. Le facce, l’approccio, la personalità, il coraggio. Tutto giusto, tranne il risultato finale. Una buonissima prestazione non fa primavera, ma per coronare una serata perfetta con una vittoria pesante e di prestigio è mancato davvero un nonnulla.

A Zaporizhzhia con furore. Coach Piero Bucchi e la sua Dinamo si imbarcano oggi per l’Ucraina con la testa piena di pensieri e anche un po’ di rabbia in corpo. La sconfitta all’overtime di domenica al cospetto dei campioni d’Italia della Virtus Segafredo Bologna ha lasciato il segno in tutti i sensi: da un lato è arrivata la conferma che dopo poche settimane di cura-Bucchi il Banco di Sardegna ha completamente cambiato atteggiamento rispetto agli ultimi mesi; dall’altro la rabbia per una grande occasione sfumata soltanto al suono della sirena va incanalata e trasformata in carica positiva per le prossime – complicatissime – sfide. Non ci sarà Stefano Gentile, rientrato ieri a Sassari per curarsi dopo la botta al quadricipite subita in allenamento, che gli ha fatto saltare il match di Bologna: l’obiettivo è provare a recuperarlo per domenica. Restano comunque le buonissime sensazioni della Segafredo Arena, con la grande prova dell’ultimo arrivato, Gerald Robinson, e la risposta positiva da parte di tutto il gruppo.

Il tour de force. Domani alle 18 (le 19 locali) a Zaporizhzhia, circa 500 chilometri a sud di Kiev, è in programma il match contro il Prometey, decisivo per il passaggio del turno di Champions League. Poi la comitiva biancoblù farà rientro in Italia prendendo direttamente la via di Venezia: domenica al Taliercio la Dinamo proverà a chiudere la serie negativa in campionato, arrivata a 6. A quel punto si chiuderà il tour de force esterno e inizierà una nuova fase, altrettanto decisiva.

Un doppio obiettivo. Dopo Venezia, al termine del girone d’andata mancheranno quattro gare. Sulla base della traballante classifica attuale del Banco (penultimo a quota 6 con altre tre squadre), tre di queste partite saranno veri e propri scontri diretti in chiave salvezza: il 19 arriva al palazzetto Varese, che ha gli stessi punti della Dinamo; il 26 si torna a Bologna per sfidare la Fortitudo, attualmente ultima a quota 4; e dopo la sfida interna del 2 gennaio contro Trento, Devecchi e compagni voleranno a Cremona, che fa a sua volta parte del quartetto fermo a quota 6. Per la Dinamo c’è dunque una doppia missione da tentare: prima di tutto, ovviamente, sganciarsi dal fondo della classifica sfruttando al meglio gli scontri diretti. E poi provare ad agganciare in extremis, entro la fine del girone d’andata, l’ottava posizione (attualmente distante 6 punti) che garantisce la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia.

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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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