NAPOLI. Napoli soddisfatto a metà. Batte con più di un affanno il Leicester (3-2) e agguanta il passaggio del turno, ma la vittoria dello Spartak Mosca a Varsavia relega gli azzurri al secondo posto del girone e li costringerà a sfidare nei playoff di fine febbraio un’avversaria tra le otto classificatesi terze nei gironi di Champions. Insomma uno spareggio durissimo per qualificarsi agli ottavi di finale di Europa League, ma è già tanto per una squadra con la rosa ridotta al lumicino a causa dei tanti infortuni (anche Lozano è stato costretto a uscire dal campo in barella per un colpo al volto).

Oltre agli infortuni, ieri si è messo in mezzo anche il Covid. Dopo che sette giocatori inglesi sono rimasti a casa perchè positivi al Covid, ieri il Napoli, a tutela dei suoi uomini, ha chiesto un giro di test prima dell’inizio della partita. L’Asl napoletana era pronta ad effettuare i controlli, ma il Leicester si è opposto sulla base della normativa Uefa che ritiene sufficiente un solo tampone alla vigilia del match, già eseguito in patria. Alla fine per scendere in campo è bastata una dichiarazione del medico del Leicester che ha attestato che nessuno dei giocatori in campo al Maradona era da qualificarsi come «contatto stretto» di un caso accertato di Covid.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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