INVIATO A CAGLIARI. Chi sono i giocatori che non indosseranno più la maglia del Cagliari (definiti non degni dal direttore sportivo Capozucca)? Si capirà oggi quando Mazzarri comunicherà la lista dei convocati per la partita di domani a Torino con la Juventus. Godin e Caceres gli indiziati principali, ma ieri si sono allenati regolarmente. Negli occhi resta la prestazione inguardabile di sabato, definita vergognosa dalla dirigenza rossoblù, che ha chiesto scusa sui social. I tifosi sono infuriati, stanchi di vivere stagioni con l’acqua alla gola, di convivere con i fantasmi della serie B. La squadra è allo sbando, in questo momento trovare una cosa positiva è un’impresa. Non è solo un problema di tecnica o di tattica ma di spirito agonistico, di testa. Non si vede la volontà di sacrificarsi, di spendere sul campo l’ultimo granello di energia. Se la partita della vita la giochi come hanno fatto gli uomini di Mazzarri con l’Udinese, vuol dire che vuoi… morire. Non si intravede come si possa tirarsi fuori dai guai. Non è il momento di andare a cercare singoli colpevoli. Se il Cagliari è in questa situazione le responsabilità sono di tutti: dirigenti, allenatore e giocatori. Errori ne sono stati commessi tanti, a partire dal mercato, ma se si vuole provare a salvare quel patrimonio che si chiama serie A, è il momento di fare quadrato, assumere decisioni anche drastiche, per poi ripartire cambiando atteggiamento, mettendosi in testa che per uscire dalle sabbie mobili ci vuole coraggio, spirito di sacrificio, togliendosi di dosso le paure che finora hanno accompagnato la stagione dei Quattro Mori.

Correzioni. «Mazzarri non si tocca», ha detto il ds Capozucca a caldo. Ma si sa come vanno queste cose. Dovesse arrivare un’altra batosta stile Udinese domani, la situazione potrebbe precipitare. Sta per aprire il mercato di riparazione. Il Cagliari non ha molto tempo per sistemare la squadra. Il 6 gennaio comincia il girone di ritorno e da quel momento ogni partita avrà un valore doppio. Soprattutto per chi come i rossoblù lotta per la sopravvivenza. Le idee sono chiare? Devono esserlo se si vuole tenere accesa la speranza. Niente scommesse, servono giocatori pronti a calarsi nel clima da battaglia, che Mazzarri (se sarà ancora lui al timone) possa inserire subito in squadra. Gli arrivi dipenderanno dalle partenze, ma allo stato attuale servono non meno di quattro giocatori.

L’allenatore. «Non immaginavo tutte queste difficoltà», ha detto il tecnico del Cagliari qualche settimana fa. In realtà sono anche gli addetti ai lavori a non trovare una spiegazione alla situazione che si sta vivendo ad Assemini. I nomi della rosa non sono di secondo piano. Ci sono giocatori importanti, alcuni con esperienza internazionale. Proprio questi sono quelli che hanno deluso di più. Mazzarri ha provato a mettere insieme le pedine ma la coperta è corta. Attaccarsi agli infortuni non può essere una giustificazione. Un esempio per tutti è Rog. Si è fatto male a fine luglio, c’era tutto il tempo per trovare un’alternativa ma è stato preso Grassi, che non ha certo le caratteristiche del croato. Strootman? Ora è in infermeria, ma quando ha giocato il suo contributo è stato insufficiente. Si potrebbe andare avanti a lungo. Ognuno si assuma le proprie responsabilità e la dirigenza trovi le soluzioni. Salvarsi è ancora possibile.

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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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