INVIATO A TORINO. Il Cagliari chiude un anno orribile con un’altra sconfitta. Contro la Juventus perdere era praticamente scritto. Ma questa volta i Quttro Mori non hanno fatto la brutta figura rimediata qualche giorno fa con l’Udinese. Sono usciti a testa alta davanti a un avversario che pur con tante assenze, aveva in campo diversi campioni. Nulla di paragonabile ai rossoblù, che senza Nandez perdono moltissimo. Se a questo si aggiunge che in campo è andata una formazione inedita, il quadro è completo. La formazione isolana ha da recriminare perchè le occasioni per portare a casa un pareggio le ha costruite ma non concretizzate. Dieci punti al termine del girone di andata sono una miseria, per salvarsi ci vorrà una super seconda parte della stagione e acquisti azzeccati sul mercato. Impresa già riuscita in passato al Cagliari, salvato da Ballardini con due giornate di anticipo dopo aver chiuso la prima parte del campionato con lo stesso bottino messo insieme oggi. La società è al lavoro, sa benissimo che d’ora in avanti se vuole evitare di perdere il patrimonio chiamato serie A, non deve sbagliare una sola mossa e soprattutto prendere giocatori abituati alla battaglia,pronti ad essere inseriti.

Sperimentale. Può essere definita così la formazione che Mazzarri decide di mandare in campo. Lykogiannis diventa il terzo a sinistra della difesa, completata da Ceppitelli e Carboni. Bellanova e Dalbert gli esterni. Grassi in mezzo al campo, Zappa e Deiola ai fianchi. In avanti non ci sono nè Pavoletti, nè Keita, ad affiancare Joao Pedro è Pereiro che fa l’esordio dal primo minuto. Allegri non fa riposare Cuadrado e lascia fuori De Sciglio. Arthur è confermato nel ruolo di regista, supportato da Bentancur e Rabiot. Bernardeschi-Morata-Kean formano il tridente.

Copione scritto. La Juventus col passare dei minuti assume il comando del gioco. L’avvio è equilibrato ma dopo una decina di minuti si gioca nella metà campo del Cagliari. Cragno è salvato dal palo sul colpo di testa da duepassi di Kean. Fanno fatica i rossoblù a costruire il gioco, il problema è sempre lo stesso, manca il regista, l’uomo che quando gli arriva il pallone sa già come distribuirlo. I bianconeri fanno girare molto la palla, la squadra isolana è comunque ordinata e si difende senza troppi affanni. I ritmi della partita sono bassi, la formazione di Allegri prova a sfondare sulle corsie ma Kean e Bernerdeschi, supportati da Alex Sandro e Cuadrado, vengono sempre raddoppiati. Joao Pedro pressa Bonucci, il regista basso dei bianconeri.

La Juve passa . Il gol che sblocca la gara nel finale del primo tempo lo segna Kean. Cross di Bernardeschi con il pallone che praticamente gli sbatte addosso e mette fuori causa Cragno. Il Cagliari va sotto nel momento in cui sperava di andare al riposo sullo zero a zero che tutto sommato non sarebbe stato demeritato, considerato che fino a quel momento la Signora aveva avuto il controllo del gioco e una sola vera occasione.

Errori. Mazzarri si dispera perchè i suoi commettono tante ingenuità sia nelle ripartenze che nella fase difensiva, aprendo varchi per gli inserimenti dei bianconeri. Soprattutto di Bernardeschi che comincia la ripresa indiavolato. Ma la disperazione diventa rabbia quando Dalbert sbaglia un gol già fatto da due passi su un assist perfetto di Bellanova. Mazzarri si gioca la carta Pavoletti (prima Allegri aveva sostituito Rabiot con McKennie) per dare più peso all’attacco. Szczesny diventa protagonista sul colpo di testa di Joao Pedro, un volo d’angelo che toglie il pallone da sotto la traversa. Il Cagliari sale di tono, crede nel pareggio e ci prova con molta più convinzione. Nel finale la chiude Bernardeschi dopo un altro errore del Cagliari che regala il pallone a Kulusevski. Finisce senza altri sussulti. Ora i rossoblù dovranno compiere un’impresa per restare in A.

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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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