PECHINO. La Cina riapre le sue Olimpiadi «semplici, sicure ed emozionanti». Il presidente Xi Jinping non ha perso l’occasione del video messaggio inviato alla 139/esima sessione del Cio, prima dell’imminente cerimonia inaugurale (ore 13 in Italia, le 20 nella capitale cinese), per rinnovare le sue promesse a dispetto delle difficoltà pandemiche e delle ombre legate al boicottaggio diplomatico di Usa e alleati. Dallo slogan ‘un mondo, un sognò di Pechino 2008 a quello ‘insieme verso il futurò di Pechino 2022, ha ricordato Xi, a ripercorrere il cammino fatto dal Paese negli ultimi 20 anni. Ma quando la capitale cinese vinse i Giochi estivi, la gente si riversò nelle strade, esplose di gioia e ostentò l’orgoglio nazionale per il successo.

Questa volta, invece, fino a poche settimane fa era difficile persino trovare nella città elementi che indicassero l’arrivo dei Giochi invernali, sintomo di un maggiore distacco della popolazione nel mezzo di una pandemia che morde anche in Cina con le restrizioni della politica della ‘tolleranza zerò al Covid. Comunque, secondo il numero del Cio Thomas Bach, Pechino 2022 gode del «forte sostegno della comunità internazionale», con un messaggio unificante capace di respingere «fantasmi del boicottaggio del passato» perché «è possibile competere per il premio più alto, vivendo insieme pacificamente e nel rispetto».

Ma sport e politica, malgrado gli sforzi, è difficile possano essere separati: la prima conferenza stampa delle Olimpiadi ha dato il tono a quelle che sarebbero state le questioni principali per le prossime due settimane. Bach è stato pressato senza sosta sulla star del tennis cinese femminile Peng Shuai, al centro di un caso internazionale dopo aver denunciato gli abusi sessuali subiti dall’ex vicepremier Zhang Gaoli, sulle violazioni dei diritti umani nello Xinjiang e sulla Regola 50 della Carta olimpica, con i riflessi sulla libertà degli atleti di esprimere le loro opinioni. Bach ha addirittura promesso di sostenere Peng qualora dovesse chiedere un’indagine sulle accuse di molestie, poi ritrattate in modo confuso, nel corso dell’incontro di persona atteso nei prossimi giorni.

La lista dei leader stranieri e degli ospiti illustri già arrivati o in arrivo mette in evidenza le tensioni con l’Occidente: Russia, Arabia Saudita e Kazakhstan sono tra la ventina di Paesi che rendono omaggio a Xi, evidenziando un crescente divario tra le democrazie occidentali e coloro che sono interessati a mostrare solidarietà con una potenza che sta sfidando l’ordine globale a guida Usa. Mentre Stati Uniti e un gruppo di Paesi occidentali hanno lanciato il boicottaggio diplomatico, Vladimir Putin e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman saranno tra le personalità presenti alla cerimonia di apertura. Con Putin, che vedrà già domani a pranzo, Xi consoliderà i legami sotto il profilo politico, saldando nuove strategie di collaborazione economica. Assetti di geopolitica a parte, dopo la rappresentazione «eterea e romantica» nel Nido d’Uccello grazie a 3.000 figuranti comuni e a tecnologie innovative, come ha anticipato il direttore della cerimonia, Zhang Yimou, il genio di «Lanterne rosse», la parola passerà agli atleti.

All’americana Mikaela Shiffrin, alla ricerca del terzo oro nello slalom, al giapponese Yuzuru Hanyu per la tripletta nel pattinaggio artistico. Ci sarà grande interesse per Chloe Kim, la snowboarder Usa capace di soprendere quando vinse l’oro a 17 anni a Pyeongchang nel 2018, mentre Eileen Gu, 18enne nata in California, potrebbe diventare il volto di Pechino dove gareggia con i colori cinesi nel freestyle. Per l’Italia, le speranze vanno da Michela Moioli ad Arianna Fontana, da Federico Pellegrino a Dorothea Wierer, sperando che a Sofia Goggia riesca il recupero miracoloso dopo l’infortunio a Cortina. (ANSA).

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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