SASSARI. Senza paura contro la favorita numero uno, perché la Final Eight funziona così: quaranta minuti senza appello, chi ne ha di più va avanti, chi non ne ha o incappa in una serata storta se ne torna a casa.

Senza paura, certo, ma con realismo e rispetto. Dinamo Sassari contro Olimpia Milano, per l’ennesima riedizione di una sfida che da oltre dieci anni regala emozioni, brividi e spesso anche sorprese.

Alle 18 in punto (diretta su RaiSport ed Eurosport2) alla Vitrifrigo Arena di Pesaro si alza il sipario sul mini-torneo che domenica sera assegnerà la Coppa Italia. Prima di arrivare al gradino più alto del podio ci sono però tre ostacoli da superare e per i sassaresi di Piero Bucchi il primo è rappresentato proprio dalla corazzata milanese, che primeggia nel campionato italiano e viaggia tra le prime anche in Eurolega. Ad aggiungere ulteriore pepe al confronto, c’è anche la presenza sulla sponda milanese del grande ex Gianmarco Pozzecco, nelle vesti di primo assistente, e della stella olbiese Gigi Datome.

Con il Covid che ha messo le ganasce alle ruote del Banco di Sardegna nelle ultime settimane e alla luce delle recenti prestazioni delle Scarpette rosse di Ettore Messina, ce ne sarebbe abbastanza per risparmiarsi il disturbo di un viaggio complicatissimo verso la mal-collegata città marchigiana (ieri mattina un volo Alghero-Malpensa, poi oltre 5 ore di pullman). Invece la storia della Final Eight ha dimostrato che i pronostici valgono assai poco e che l’unico arbitro è il campo.

La Dinamo si presenterà con tutti gli effettivi (Chessa ha un problema a un piede), Milano ha lasciato per strada qualche infortunato ma la lista di giocatori di altissimo livello a disposizione è da far tremare le vene ai polsi. Non solo: la nuova formula della manifestazione, che regalerà alla squadra che vincerà oggi due giornate intere di riposo in attesa della semifinale di sabato, consente in teoria a Milano di puntare da subito sul roster più competitivo, rinunciando a qualsiasi tentazione da turnover.

Gerald Robinson e compagni dovranno aggredire il match da subito, come sottolineato in settimana da coach Bucchi, cercando di muovere la palla per non restare impigliati nella favolosa difesa che Milano è riuscita a mettere in campo nell’ultimo periodo. Concentrazione, determinazione e assenza di pressioni sono gli ingredienti che, se espressi nel migliore dei modi e mixati con continuità per tutti i quaranta minuti, potrebbero regalare all’edizione 2022 della Final Eight griffata Frecciarossa un primo clamoroso “upset”.

Nei 50 scontri diretti andati in scena dal 2010 a oggi, in tre occasioni Dinamo e Olimpia si sono affrontate proprio nella fase finale della Coppa Italia: nel 2014 il Banco di Meo Sacchetti fece il colpo in una situazione identica a quella attuale (quarto di finale contro ottava contro prima della griglia), nel 2015 i sassaresi fecero il bis nella finalissima di Desio e due stagioni più tardi, ancora in finale, vennero sconfitti in volata sul parquet di Rimini. La storia della sfida di oggi, la numero 51 della saga, è ancora tutta da scrivere.

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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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