INVIATO A CAGLIARI. Da una parte la delusione per non aver portato a casa la vittoria. Dall’altra la soddisfazione di aver messo alle corde una big del campionato. Il Cagliari ha il cuore diviso ma la consapevolezza che se gioca come l’altra sera, la salvezza è un traguardo raggiungibile. Mazzarri ha cambiato volto alla squadra. Gli ha dato un’identità, l’ha trasformata sul piano del carattere, ha fatto crescere l’autostima dei singoli e del gruppo. Col Napoli i rossoblù hanno avuto a lungo il pallino del gioco. Ma c’è un altro aspetto da tenere in considerazione: anche dopo aver sbloccato la gara, i rossoblù hanno continuato a giocare cercando il raddoppio. Non si sono chiusi a difesa del vantaggio. Poco più di un mese fa questo non sarebbe successo. Il segnale che molto è cambiato nella squadra impaurita, circondata da un alone di paura.

Mister riscossa. «I ragazzi credono in quello che facciamo – le parole di Walter Mazzarri -, hanno consapevolezza nei propri mezzi. Si sono affidati a me e al mio staff, ci seguono e lavorano tantissimo. Con un po’ di fortuna, che finora ci ha aiutato poco, potevamo avere cinque-sei punti in più in classifica». Parole che fotografano la realtà di una formazione che nelle sette gare finora giocate nel girone di ritorno ha raccolto 12 punti, contro i 10 messi insieme all’andata. Un deciso cambio di passo necessario per raggiungere una salvezza che soltanto due mesi fa sembra lontanissima.

Metamorfosi. È fuori discussione che gli arrivi di Lovato e Goldaniga hanno dato solidità alla difesa. Ma se il Cagliari adesso subisce meno, il merito è del lavoro complessivo che fa la squadra. Il pressing è costate per tutta la partita, si sfruttano di più le corsie, c’è più movimento senza palla e soprattutto in attacco non vengono dati punti di riferimento, favorendo gli inserimenti negli spazi dei centrocampisti.

Crescita. Grassi e Deiola hanno fatto passi da gigante sul piano fisico e della personalità, Baselli si è inserito a tempo di record negli schemi che un po’ già conosceva. Tre giocatori che sanno fare le due fasi di gioco. I primi due garantiscono tanta quantità, l’ex granata aggiunge anche un pizzico di qualità. Che non guasta. E quando tornerà Nandez (forse già domenica prossima a Torino), mister Mazzarri avrà più frecce nel suo arco e la possibilità di far ruotare gli uomini. «Dobbiamo continuare su questa strada», ha detto Grassi al termine della gara col Napoli. Parole sante.

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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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