SASSARI. Ogni stagione ha il suo momento critico e la Torres lo sta attraversando in questo inizio del girone di ritorno, che in quattro gare conta due sconfitte, un pari e una vittoria. Un passo non più spedito, che si sta riflettendo sulla classifica col primato del Giugliano distante 8 punti e il secondo posto minacciato da vicino dalla Nuova Florida, balzata a una sola lunghezza e con due partite da recuperare.
Così bisogna iniziare a guardarsi le spalle, senza comunque rinunciare alle (residue) ambizioni di insidiare ancora la capolista. Il rallentamento, che ha colto di sorpresa non solo i tifosi ma anche la società sassarese, è fonte di forte rammarico e stizza alla luce dei risultati “lenti” che sta ottenendo anche il Giugliano, non più lanciatissimo come qualche tempo fa ma spinto sempre più avanti proprio dai rivali rossoblù, che non approfittano delle sue frenate. Ecco, dispiaceri a parte per non aver incamerato i risultati sperati, ad accendere la delusione è la constatazione che davvero si poteva riaprire la corsa al vertice e allora sono comprensibili i mugugni che si sono levati dalla tribuna domenica, al termine di una partita che prometteva tanto col suo buon avvio e che si è invece chiusa nel modo peggiore.
L’invito alla calma e alla serenità dettato da Stefano Udassi dopo l’inattesa débacle aveva l’intento di smorzare sul nascere la drammatizzazione di una sconfitta che al “Sanna” nessun cuore rossoblù era più abituato a incassare. Il presidente ha inteso dare “un segnale positivo all’ambiente”, rimarcando il pensiero della società secondo la quale “questa battuta d’arresto nulla cambia nel percorso intrapreso e anzi sarà utile per crescere e migliorare». La vera notata stonata sono state le espulsioni, ben tre, che avranno ripercussioni importanti nei prossimi impegni visto che hanno colpito tutti i difensori centrali over e per la trasferta di Monterotondo si dovrà attingere dal serbatoio under, ricco di entusiasmo ma limitato dall’inesperienza. «Il nervosismo era tanto e ha coinvolto un po’ tutti – ha sottolineato Udassi – ma non dobbiamo cadere nelle provocazioni, ora si dovrà fare di necessità virtù».
La richiesta dell’allenatore alla squadra è stata anche più pungente: «Adesso vediamo di che pasta siamo fatti, dimostriamo di essere un gruppo di uomini veri, che sanno reagire al momento storto. Solo nelle difficoltà si può capire il valore di una squadra». Parole chiare, che esigono risposte altrettanto chiare sul campo, già nei prossimi 90’.
Tornando alla gara di domenica «non da Torres», questo il commento più frequente in tribuna e sui social), a fare la differenza – in negativo – è stata l’imprecisione al tiro, perché nonostante la scarsa brillantezza generale non sono mancate le opportunità per far male al Cynthialbalonga, battuta all’andata con i gol di Dametto e Scotto. Soprattutto nel primo tempo, dove a tratti è stato vero e proprio forcing. Tanti gli errori, poi pagati a carissimo prezzo. Da non ripetere, per non mettere a rischio anche la preziosa seconda posizione.
Sandra Usai
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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