CAGLIARI. Contento per la prestazione, deluso dal risultato. Walter Mazzarri potesse spaccherebbe tutto. L’allenatore del Cagliari gonfia il petto quando parla dei suoi. «Peccato, abbiamo avuto cinque sei palle gol, due clamorose con Baselli e Deiola. Quelle situazioni, nel 99 per cento dei casi, sono gol. Oggi siamo stati davvero sfortunati. Credo che a noi manchino almeno cinque-sei punti nella classifica».

L’allenatore dei rossoblù torna su un episodio che non ha digerito. «Non c’era fallo di Altare quando Mario Rui ha toccato la palla con la mano dentro l’area. Non capisco perchè il Var non è intervenuto. Quello era secondo me un rigore sacrosanto. A volte ci sono decisioni che non capisco». Mazzarri si trattiene mai poi sbotta: «Potrei dire parolacce per quanto sono incavolato – aggiunge il mister -. Se loro hanno fatto poco il merito è nostro. Hanno fatto meglio col Barcellona che con noi. Siamo stati beffati da un cross dalla trequarti, una situazione che forse potevamo gestire meglio. Ma ai ragazzi non posso rimproverare nulla. I cambi, andavano fatti così. Marin ha avuto subito due occasioni. Oggi tutti sono da elogiare».

Tommaso Giulini mastica amaro. «La cosa che più ci dispiace stasera è non aver regalato i tre punti al nostro meraviglioso pubblico. Ci sono momenti della partita in cui mi sono emozionato, perché c’è stato un tifo incondizionato e vincere col Napoli sarebbe stato bello vincere oggi. È complicato accettare questo risultato, perché questa partita viene dopo la Fiorentina, quando meritavamo di vincere. Questo è il terzo pareggio su cui possiamo recriminare, il Napoli ha fatto un tiro in porta in tutta la partita. C’è un grande gruppo, crediamo di poter fare così bene se manteniamo l’umiltà».

« L’emblema di questa squadra sono calciatori come Altare e Deiola – aggiunge Giulini – che rappresentano bene la voglia di tutta la squadra di raggiungere l’obiettivo”. Ma cosa è cambiato in questo 2022 «C’è stato un gran lavoro del mister, ma soprattutto un cambio di mentalità della squadra. Questa è una squadra operaia, che sa cosa fare. Probabilmente prima c’era qualche soggetto non abbastanza coinvolto all’interno della nostra famiglia». Il riferimento è a Godin e Caceres. Chiaramente.

R.M.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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