SASSARI. Il covid da mettersi alle spalle, il filo con una stagione mai così spezzettata da riprendere in mano. E anche, nella testa, il grande disagio per una situazione internazionale per la quale è impossibile far finta di nulla. Soprattutto se i propri cari si trovano a poche centinaia di chilometri da uno scenario di guerra. Eimantas Bendzius mette la freccia e si prepara a superare un periodo complicato dal punto di vista personale, con il contagio che l’ha lasciato con il colpo in canna, impedendogli di prendere parte alla Final Eight. L’ala lituana della Dinamo non vuole voltarsi indietro.

«Il Covid è alle spalle – dice – ora mi sento bene e credo di avere già recuperato pienamente: ho avuto credo tre o quattro giornate in cui sono stato male ma appena mi sono negativizzato ho ripreso a lavorare con il preparatore Matteo Boccolini, e ora abbiamo ripreso ad allenarci tutti insieme. La mia condizione ora è buona. Questo è un buon momento per rimetterci tutti al passo e cercare di riportare la condizione al massimo, cosa che ovviamente avverrà solo dopo che torneremo in campo per una gara ufficiale».

La Dinamo con coach Bucchi sembrava avere trovato la quadra. Poi il Covid ha scombinato ancora una volta i piani. «Avevamo iniziato a prendere una certa fiducia, a giocare bene e anche a divertirci – sottolinea l’ala classe 1990 –, era emersa un’idea chiara di come volevamo giocare ed era scattato un ottimo feeling tra noi. Ma è un periodo in cui tutte le squadre hanno ciclicamente problemi di questo tipo, tra covid e infortuni, e questo lo si vede chiaramente nei tanti up and down che ogni squadra sta avendo. Dobbiamo solo cercare di riprendere il filo e trovare un equilibrio».

Dopo questo lungo stop arrivano tre impegni durissimi in otto giorni. La Dinamo saprà farsi trovare pronta? «Io credo che saremo pronti da tutti i punti di vista: sotto l’aspetto fisico stiamo lavorando a pieno ritmo, in questi giorni saremo al completo e stiamo crescendo. Dal punto di vista mentale, stesso discorso, dato che molti di noi in queste settimane hanno avuto la possibilità di stare con le rispettive famiglie, hanno potuto staccare e ricaricarsi in vista di queste tre sfide. Non è la prima volta che ci fermiamo, una pausa può fare solo bene se poi ci si mette sotto con grande intensità. Ed è ciò che sta avvenendo in questi giorni».

Da lituano come vive quello che sta accadendo tra Ucraina e Russia? «Sto molto male perché è una situazione impensabile. Ho tanti amici in Ucraina, ho sentito alcuni di loro ed è davvero difficile spiegare a parole il loro stato d’animo e il modo in cui stanno vivendo queste giornate. E poi la Lituania è molto vicina alla Russia e alla Bielorussia. Anche se non è il momento di farsi prendere dal panico, anche in Lituania non siamo certo in una situazione serena, perché lo scenario di guerra è davvero vicino ai nostri confini, tra Vilnius e Kiev ci sono soltanto 800 chilometri. Tutto il mondo è un po’ in stato di shock, perché ciò che sta accadendo lascia davvero senza parole. Speriamo che tutto torni alla normalità molto presto».

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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