INVIATO ALLA SPEZIA. Joao Pedro ha esaurito la benzina. L’Italia-brasiliano ha bisogno di fare il pieno. Non segna dal 23 gennaio (1-1 alla Unipol con la Fiorentina), ma sono soprattutto le sue prestazioni a preoccupare. Il Cagliari ha bisogno del suo capitano, ma della bella copia del giocatore applaudito in tante occasioni. Da un mese e mezzo il bomber rossoblù (10 i gol segnati finora) è l’ombra di se stesso. Non gli riesce nulla, sembra quasi un corpo estraneo alla squadra. «Lui dà sempre tutto, è un esempio per i compagni», lo difende Mazzarri. Una fiducia illimitata in un giocatore che ha le potenzialità per guidare i Quattro Mori verso la salvezza. Joao soffre, è troppo attaccato alla maglia, intelligente per capire che in questo momento non sta dando il contributo che si aspetta da lui. Alla Spezia meritava di essere sostituito ma l’allenatore lo ha tenuto lo stesso in campo, magari sperando in una giocata. Che non c’è stata.

Ciao azzurro. L’italo-brasiliano è tornato dallo stage con la nazionale di Mancini, col morale alle stelle. Ha fatto una buona impressione al commissario tecnico ma poi non ha dato continuità alle prestazioni. mentre i suoi concorrenti (Immobile, Scamacca, Belotti, Raspadori… ) sono cresciuti e hanno mandato segnali importanti al ct. Una sua convocazione per gli spareggi che valgono un posto al mondiale in Qatar sembra lontanissima. Manca una sola partita (quella col Milan sabato in casa) e a quel punto le scelte saranno già fatte. Joao Pedro non è nel suo momento migliore e nella lista non ci sarà.

Metamorfosi. L’attaccante del Cagliari è un lottatore. Eppure da diverse partite non riesce ad incidere. Non vince un contrastato, non salta mai l’uomo e anche quando gli capita l’occasione è impreciso o in ritardo all’appuntamento col pallone. Per carità, sono momenti che possono capitare durante una stagione, ma Joao Pedro è un giocatore fondamentale in campo e fuori per la truppa guidata da Mazzarri. Non è un caso se il tecnico continua a dargli fiducia, lo coccola, prova a non fargli sentire il peso delle responsabilità. Anche i compagni gli stanno vicino, hanno capito che il loro capitano, sempre al capezzale di tutti nei periodi grigi, ora ha necessità di essere sostenuto.

Presente e futuro. Pochi giorni fa Joao ha festeggiato 30 anni. Molti pensavano che ne avesse qualcuno in più, dimenticandosi che quando è arrivato a Cagliari era giovanissimo. Ha sposato il progetto, è diventato un esempio per i compagni e un pu nto di riferimento anche per la dirigenza e gli allenatori che si sono alternati in queste stagioni. Nel campionato in corso, 10 gol e 4 assist, tanta roba, prima che il suo motore si inceppasse. Pedro è ormai un sardo acquisito. Lui e la famiglia potrebbero restare a vivere nell’isola anche quando smetterà di giocare. Ma adesso deve tornare il condottiero di qualche mese fa. La nave rossoblù ha bisogno del suo capitano per navigare in acque tranquille.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

URL originale: Read More