SASSARI. Siamo molto dispiaciuti, davanti al nostro pubblico avremmo voluto vincere. E ci saremmo anche potuti riuscire, ma è giusto dare merito anche agli avversari». Coach Piero Bucchi non fa drammi e va dritto al punto.

«Alla fine sono stati bravi loro nel tiro da tre punti – sottolinea l’allenatore del Banco di Sardegna –, hanno sfruttato tutte le occasioni avute. Noi abbiamo avuto qualche buon tiro che ha fatto la differenza nel momento in cui siamo rientrati in partita. L’avevamo rimessa in piedi con energia, volontà e voglia. In confronti così equilibrati sono episodi a fare la differenza e a condizionare il finale di partita: negli ultimi minuti loro hanno segnato un paio di canestri importanti, mentre a noi un paio di tiri sono andati sul ferro. Questo senza nulla togliere ai meriti di Tortona, che è una buona squadra e non è arrivata per caso alla finale di Coppa Italia. Siamo dispiaciuti, ripeto, soprattutto per il nostro pubblico, ma bisogna riconoscere quanto di buono hanno fatto i nostri avversari».

Il tema del giorno era l’inserimento di Miro Bilan, appena inserito nel gruppo dopo la “fuga” dal campionato ucraino. «Bilan ha avuto modo di fare soltanto un allenamento e mezzo col gruppo, e la partita ha dimostrato che dal punto di vista del suo inserimento siamo ancora un po’ ingessati. Alla fine ho scelto di tenerlo fuori perché in fondo l’inerzia l’abbiamo presa con altri. Dobbiamo imparare a giocare con lui, ci vuole un po’ di tempo per trovare l’equilibrio migliore. È qualcosa che verrà acquisita col tempo.

Per rientrare in partita la Dinamo è ricorda alla difesa a zona. «Abbiamo mischiato un po’ le carte, la zona ha funzionato, perché in quel frangente abbiamo recupeperato qualche palla e li abbiamo riportati su binari più vicini a noi. Nel complesso la prestazione non ci soddisfa, non abbiamo giocato come avremmo voluto. Era una gara particolare, forse la più difficile nella quale inserire il giocatore arrivato da due giorni. Voltiamo pagina e pensiamo immediatamente positivo». (a.si.)

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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