SASSARI. La convivenza con le regole anti pandemia sarà più semplice dal primo aprile, con l’inizio della nuova era post-stato di emergenza? A mettere in ordine obblighi, divieti, precisazioni, deroghe e distinguo delle norme varate dal Consiglio dei ministri e che entreranno in vigore (almeno in parte) tra una decina di giorni, la sensazione è decisamente diversa. Macché semplificazioni: per capire bene cosa si potrà fare nelle diverse situazioni che si presentano durante la vita quotidiana è necessario documentarsi. E già questo è il segno di un qualcosa che proprio semplice non è.

Quarantene. Dal primo aprile chi ha avuto un contatto con un positivo, anche se non è vaccinato non dovrà più rispettare la quarantena in isolamento. Solo autosorveglianza per 10 giorni con mascherina Ffp2. Sta a casa solo chi viene contagiato. E questo è chiaro e semplice.

Stop green pass. Ma quale? La novità più pubblicizzata è lo stop al green pass. Ma bisogna fare attenzione. È vero: per andare in un bar o in un ristorante all’aperto non sarà più necessario esibirlo. Stessa cosa per le attività sportive all’aperto, per l’accesso a negozi e attività commerciali, uffici pubblici, poste, banche, musei.

E sui mezzi pubblici? Niente green pass, ma solo per quelli non a lunga percorrenza. Praticamente tutti in Sardegna. E comunque resta l’obbligo di mascherina, rigorosamente di tipo Ffp2. E gli alberghi? Anche qui bisogna distinguere: se prendete una camera non dovete esibirlo e potete anche entrare liberamente nel ristorante dell’hotel. Chi invece vuole sedersi a tavola, ma non è ospite dell’hotel, il green pass lo deve mostrare.

Super green pass: c’è ancora. Il caso del ristorante è utile per capire che il super green pass (per intenderci: quello che si ottiene solo con il vaccino o l’attestata guarigione) c’è ancora: per sedersi a tavola, ma solo all’interno, è obbligatorio.

Così come per accedere a centri benessere, sale gioco, discoteche, cinema, teatri, sale concerto, piscine, palestre, congressi, convegni, feste (anche per partecipare a battesimi, comunioni, cresime e matrimoni).

Green pass super obbligatorio per tutti? No! Per l’accesso alle sale interne dei ristoranti non dovranno esibirlo i turisti stranieri. Basterà quello base.

Green pass base. Il modello base del pass (quello che si può acquisire anche con un semplice tampone negativo), sino al 30 aprile sarà ancora obbligatorio per salire su aerei, navi, treni dell’Alta velocità e intercity, autobus di linea. Obbligatorio anche per l’accesso allo stadio , a mense, concorsi pubblici, corsi di formazione, colloqui negli istituti penitenziari. Obbligatorio anche se si accede nelle scuole, ma sono esentati gli studenti (tranne quelli universitari che invece lo devono esibire quando entrano in facoltà). Tutto chiaro? Non è finita.

Al lavoro. Dal primo aprile tutti al lavoro con il green pass base: agli over 50 non verrà più chiesto quello super. Se non si ha neppure il pass base non si può accedere al lavoro, ma non si viene più considerati assenti ingiustificati quindi niente sospensione dello stipendio, ma semplice sanzione pecuniaria per un importo compreso tra 600 e 1.500.

Obbligo di vaccinarsi. Per gli over 50, per insegnanti e forze dell’ordine l’obbligo vaccinale resta in vigore sino al 15 giugno. Per il personale sanitario (medici e infermieri) e i lavoratori di strutture ospedaliere e Rsa sino al 31 dicembre di quest’anno.

Mascherine. All’aperto l’obbligo è già sparito. Rimane per i locali chiusi e così sarà sino al 30 aprile. La Ffp2 dovrà essere indossata sui mezzi di trasporto pubblico, al cinema, a teatro, nei palazzetti dello sport, delle discoteche (ma solo quando non si balla). Mascherina chirurgica obbligatoria negli altri luoghi al chiuso (anche sul posto di lavoro).

Primo maggio di liberazione. Se l’andamento dell’epidemia (soprattutto il carico di pazienti sugli ospedali) non dovesse subire un peggioramento grave, dal primo maggio cadranno quasi tutti gli obblighi: niente più green pass, né base né super. Con un’eccezione: quello rafforzato sarà comunque obbligatorio per le visite nelle Rsa e nei reparti di degenza degli ospedali. Niente più mascherina.

Figliuolo e Cts. Con la fine dello stato di emergenza vengono meno anche le ragioni che hanno portato a istituire il Comitato tecnico scientifico e la gestione commissariale affidata col governo Draghi al generale Figliuolo. Con un grazie e l’augurio di non averne mai più bisogno.

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