SASSARI. Annunciata come una rivoluzione doveva entrare a regime il primo gennaio di quest’anno. Mario Nieddu, assessore alla Sanità, e il presidente della Regione Christian Solinas ci avevano messo la faccia parlando, a più riprese, di svolta epocale per l’assistenza nell’isola. Di epocale, a oggi, si è visto ben poco. Non si è ancora visto, in particolare, il liquidatore della vecchia Ats, quello che avrebbe dovuto gestire la transizione da una struttura unica alle nuove Asl. Il candidato era stato individuato in Enrico Gaia, commercialista cagliaritano, con un lungo curriculum di incarichi in enti pubblici e aziende private. La designazione era stata annunciata all’inizio di febbraio ma poi qualcosa è andato storto. O meglio la giunta ha ufficializzato la nomina con una delibera del 3 marzo scorso, ma il commissario non ha mai sottoscritto il contratto con la Regione.

Il perchè non è stato reso noto ma la mancata firma ha, di fatto, congelato la nomina con tutte le conseguenze del caso. La legge, infatti, attribuisce al commissario (figura dotata di personalità giuridica), il compito di liquidare la contabilità della vecchia Ats, a cominciare dalle fatture ancora da pagare, e chiudere allo stesso tempo tutte le cause giudiziarie in corso. Ancora la legge stabilisce in due anni il tempo a disposizione del commissario per portare a termine il lavoro. In questi 24 mesi debiti, crediti e contenziosi del passato dovrebbero viaggiare su un binario parallelo rispetto ai bilanci della nuove Asl in modo che queste ultime possano partire sgravate da tutti i debiti .

Ma perchè la nomina di Enrico Gaia di si è bloccata e che cosa significa questo per la riforma sanitaria? Pare che sul nome del commissario l’Ufficio legale dell’assessorato abbia espresso un parere negativo, in quanto il commercialista non risulta iscritto nell’elenco nazionale dei manager della sanità. Obbligo che secondo la giunta non sussiste ma che ha convinto la nuova direttrice generale dell’assessorato, Francesca Piras, a non ratificare la nomina. Anche perchè ogni eventuale responsabilità giuridica derivante dalla forzatura sulla scelta del commercialista cagliaritano, sarebbe ricaduta sulla stessa direttrice.

Il risultato dello stallo e che decine di cause rischiano di non poter avanti (soprattutto cause di lavoro e di risarcimento danni) con gli avvocati che non sanno più a chi rivolgersi e gli stessi manager della nuove Asl in grosse difficoltà.

Un problema che la giunta starebbe pensando di risolvere affidando il compito di liquidare l’Ats ad Annamaria Tommasella, la manager veneta a cui Christian Solinas ha già affidato, con l’entrata in vigore della riforma, la gestione dell’Ares, l’Azienda che ha sostituito l’Ats per una serie di compiti, compresa la “centrale acquisti”. Sarà la Tomasella a guidare anche la liquidazione dell’Ats? O la giunta andrà avanti con la scelta di Enrico Gaia anche a costo di creare un precedente antipatico con la dirigenza della Regione?

Vedremo nei prossimi giorni. Dall’assessorato per il momento non arrivano commenti. E anche la posizione dell’Ares è molto sfumata. «Stiamo facendo sul serio per far decollare la sanità in Sardegna – ha scritto Annamaria Tomassella sul suo profilo social qualche giorno fa –. Grazie all’impegno delle strutture aziendali stiamo avviando un processo che metterà a disposizione dei nostri medici strumenti di diagnostica di primissima qualità a tutto vantaggio dell’utenza». (a.l.)

 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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