SASSARI. La partita perfetta per provare a fermare una squadra che ambisce a prendersi l’Europa: la Dinamo sa che oggi al PalaSerradimigni (17) non sono ammessi errori se si vuole almeno sperare di tenere testa a un’Olimpia Milano decisa a difendere il primato dalla V Nere bolognesi, con cui condivide la vetta. La partita perfetta per provare a mettere un granellino nel motore ultrasofisticato della squadra di Messina, in una serata in cui sarà un assistent coach l’uomo più atteso. Pozzecco ha lasciato un pezzo di cuore a Sassari, che raramente ha amato così tanto un personaggio dello sport, la tifoseria ha voglia di riabbracciarlo prima di spazzare via i buoni sentimenti e concentrarsi su ciò che serve ai biancoblù per conservare e migliorare il sesto posto (il quarto è alla portata in chiave playoff): sostegno totale per 40 minuti.
Nei 51 precedenti Milano conduce 33-18 (in Sardegna 16-6) e quest’anno ha vinto due volte, all’andata e nei quarti delle Final Eight di Coppa Italia. Oltre a Pozzecco, ci sono degli ex anche in biancoblù: capitan Devecchi è giocatore di scuola Dinamo, in biancorosso ha giocato anche Gentile (2007-2008). E lo stesso Bucchi ha guidato l’Oimpia per due stagioni e mezzo, con due finali scudetto raggiunte. Il ritorno del palasport, finalmente al 100% di capienza dopo due anni, capita nell’occasione giusta: contro la difesa pazzesca dell’Olimpia, che si è garantita i quarti di Euroleague e ha i mezzi per tornare a dominare il vecchio continente, ma anche contro la clamorosa fisicità delle “scarpette rosse”, la Dinamo (Bucchi lo ha già messo in chiaro) non cercherà di stare dietro a questa squadra monstre inseguendola nelle sue alchimie tattiche. Per restare in gara e non subire parziali che sarebbero difficilmente recuperabili senza pagare pegno dovrà dare qualcosa di inaudito ai rimbalzi, difendere in maniera aggressiva e recuperare palle. Quindi provare a usare come arma letale il tiro dall’arco (ne ha tutte le possibilità) per non affidare tutto ai giochi in area che alla lunga favorirebbero gli ospiti, e far funzionare al meglio il contropiede e soprattutto l’asse play-pivot con i nuovi innesti Robinson e Bilan che hanno dato una nuova dimensione e solidità alla squadra. Milano teme i tiratori e la nuova dimensione del gioco in post basso dei sassaresi, ma sarà l’atteggiamento in campo a fare davvero la differenza.
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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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