ALGHERO. Dopo due anni di restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, ritornano anche i riti e le celebrazioni con le processioni della Settimana santa con la presenza dei fedeli, quella che ad Alghero viene chiamata “Setmana Santa a l’Alguer”. Uno dei momenti più identitari e intimi della tradizione cittadina, con una storia antichissima che ha origini agli inizi del 1600 quando Alghero era una roccaforte spagnola e quando, proprio in quegli anni (1606), il mare “consegnò” ai pescatori algheresi un Cristo ligneo, “lo Sancristus”, realizzato in Spagna, ad Alicante, che sarebbe dovuto giungere in Liguria ma, a causa di un naufragio, si inabissò nel mare di fronte alle coste algheresi. Di pregevole fattura, fu considerato un dono divino, e da allora è custodito nella piccola chiesa della Misericordia nel centro storico.

«La nostra tradizione più importante, l’elemento identitario più forte e tra i più significativi dell’intera Sardegna, ritorna finalmente tra la gente, tra i tanti ospiti che giungono ad Alghero. C’è tanta voglia di partecipazione, con tutte le precauzioni che l’emergenza sanitaria ancora presente ci impone, ad un grande rito religioso, assolutamente denso di fede che si rinnova da oltre 500 anni, che tradizionalmente conduce all’avvio della stagione turistica» ha detto il Sindaco Mario Conoci ieri nel corso della presentazione del programma dei riti realizzato in collaborazione tra la Diocesi Alghero-Bosa, la Confraternita della Misericordia, l’amministrazione comunale e la Fondazione Alghero, che vede la partecipazione di associazioni e corali algheresi e del territorio regionale insieme al gradito ritorno tra la gente della Banda Musicale A. Dalerci. «Un ritorno alla normalità significativo – ha aggiunto Andrea Delogu, Presidente della Fondazione Alghero – che riporta tra la gente uno dei maggiori momenti di fede con tanti graditi ritorni, dalle corali alla banda musicale cittadina, nel segno di una forte partecipazione collettiva che ritorna immutata». Il rito del Discendimento – il Desclavament – evento centrale tra i più ricchi di pathos, sarà trasmesso in diretta dall’emittente Catalan Tv, sul maxischermo all’esterno della Cattedrale di Santa Maria e sul canale Youtube della Diocesi di Alghero-Bosa.

La “Setmana Santa de l’Alguer” inizia il Venerdì di Passione (il venerdì che precede la Domenica delle Palme) con la processione dell’Addolorata (Processó de Nostra Senyora de les set dolors) e si concludono la domenica di Pasqua con l’Encontre la processione della Madonna e del Cristo risorto”. Il percorso delle processioni è rimasto immutato, così come la presenza della banda musicale “Dalerci” e di diverse corali provenienti da tutta la Sardegna che, dislocate in vari punti del percorso che si snoda principalmente nel centro storico, accompagneranno il passaggio dei fedeli. Ieri mattina è stata presentata anche l’immagine simbolo per la “Setmana Santa a l’Alguer 2022” scelta grazie a un concorso interno tra gli studenti del Liceo Artistico “Costantino” di Maria Pia. Ad illustrarlo c’era la studentessa Martina Pintore, insieme al dirigente scolastico Mario Peretto e all’insegnante Lucia Naitana. “Palma e croce” è il titolo dell’opera, ispirata alla cultura della palma in Sardegna “Sa pramma pintada” e al rito del Desclavament, la cerimonia del Venerdì Santo.

Alla presentazione di ieri, erano presenti anche il parroco di Santa Maria Don Angelo Cocco, la vicepresidente della Confraternita della Misericordia, Antonella Virdis e l’assessore comunale alla Cultura Alessandro Cocco.
 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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