CHILIVANI. L’ippica sarda torna in pista e si prepara a rivivere lo spettacolo offerto dalle corse dei cavalli nella sua totalità, anche con gli impianti aperti al 100 per 100 della capienza, dopo due anni complicati dalla pandemia Covid. Il 2022 vedrà un progressivo ritorno alla normalità e a giovarsene sarà l’intero comparto sardo.
Venerdì 8 aprile al Don Deodato Meloni prenderà il via la 96ª stagione di corse al galoppo, che coincide con il 101° compleanno dell’Ippodromo di Chilivani. Il testimonial rimane il cavallo con le sue valenze positive di sport, tradizione, cultura, passione e natura.

Il tutto supportato dall’immensa passione di allevatori e proprietari, sempre presenti e sempre pronti ad investire su stalloni o acquisti di puledri e fattrici nonostante un’ippica nazionale alla deriva, priva di tutela. Poi veterinari, artieri, allenatori, fantini: è tutto un mondo che torna in pista, ed è un mondo che muove cifre importanti. In Sardegna, la voglia dei proprietari e degli allevatori di essere ancora oggi protagonisti in questo magico mondo resta la base per la tanto attesa ripresa. Su questo fa perno l’indotto che genera il mondo del galoppo isolano che nel 2022 vedrà un sensibile aumento di puledri in allenamento.


Si parte con la riunione primaverile, strutturata su 9 giornate a cadenza settimanale che si dipaneranno nell’arco di poco più di due mesi. Le date: in aprile venerdì 8, sabato 16, sabato 23. In maggio i venerdì del 6, 13, 20 e 27; in giugno sabato 4 e domenica 12. Il numero dei cavalli in training si aggira attorno alle 380 unità, di cui oltre il 60% è rappresentato proprio dai puledri prossimi al debutto. Tra questi ultimi sono 110 gli iscritti alla prima giornata, anglo arabo divisi a loro volta per fondo e purosangue arabo. Proprio le prove riservate ai debuttanti saranno motivo di grande curiosità del programma primaverile. Venerdì dunque la giornata inaugurale, e il gran finale di domenica 12 giugno sarà il giorno clou della riunione con la disputa degli Internazionali.

Il primo convegno dell’anno vedrà il debutto dei puledri fondo inglese, fondo arabo e purosangue arabo di sesso maschile, mentre la seconda giornata sarà a tinte rosa con l’esordio delle femmine. La nuova generazione dei purosangue inglese invece scenderà in pista venerdì 6 maggio. Esaminando un po’ di numeri, si evince che i puledri anglo arabo in preparazione per la nuova stagione sono circa 150, due terzi dei quali qualificati a fondo inglese, con una lievissima maggioranza composta dai maschi, per un totale che supera i 100 effettivi. Un dato dovuto alla passione smisurata degli allevatori sardi, incentivati 4 anni fa dalle allora nuove proposte stalloniere di Suteki, Hasawood de Bordes, Tornando de Mores e su tutti Vintinoe.

La nota stonata arriva dal fronte fondo arabo, una categoria penalizzata da una programmazione quasi inesistente per i soggetti dai 4 anni in su di età, addirittura nulla per il 2022. I poco meno dei 40 puledri fondo arabo in allenamento quest’anno sono la logica conseguenza di una scarsa lungimiranza di chi doveva tutelare la storica razza fiore all’occhiello dell’allevamento isolano. Un sistema evidentemente errato, figlio di un montepremi striminzito liquidato dal Mipaaf. Di conseguenza i finanziamenti promossi dalla Regione a sostegno delle attività ippiche, diventano linfa vitale per mandare avanti i tre ippodromi sardi. In sostanza se hai 100 da spendere, sempre con 100 devi programmare e fare le corse a prescindere dal numero dei cavalli in allenamento, che in Sardegna si dividono in 3 distinte categorie ben scisse tra loro: anglo arabo, purosangue arabo e purosangue inglese.

Si segnala un incremento di puledri purosangue inglese, molti acquistati in Irlanda lo scorso autunno, dove si sono mossi diversi sindacati che hanno puntato sulle qualità delle linee di sangue estere con importanti investimenti. Un buon numero di cavalli lo garantisce la scuderia San Giuliano, che da quest’anno lancia la sfida con il proprio allevamento e proverà a raccogliere i frutti con tanti propri homebred in pista quest’anno. I numeri dei purosangue arabo restano sugli standard delle precedenti stagioni, con la differenza che tanti allevamenti hanno investito sul seme di stalloni di livello internazionale, puntando sulle linee discendenti dal capostipite Amer con i vari Divamer e Nizam, seguiti da Lahoob e Zaeem. Anche in questo caso trattasi di importanti investimenti, fatti con lo scopo di avere quel cambio di marcia che sulla carta dovrebbe ridurre il divario con le linee importate in Italia negli ultimi anni. Anche questa si preannuncia una bella sfida allevatoriale.

 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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