ALGHERO. Problema reclutamento personale anche per le attività del comparto turistico, della ristorazione e dell’intrattenimento della Riviera del Corallo. Una difficoltà che riguarda soprattutto le attività stagionali alla ricerca di personale professionista, costrette a importare barman, camerieri e cuochi da oltre Tirreno. Tra i casi clamorosi quelli dei locali stagionali Maracaibo e Riservato: entrambi apriranno i battenti a metà maggio per poi chiudere la stagione ai primi di ottobre. Per questa stagione 2022, il Maracaibo avrà circa l’80% del personale proveniente da Roma e Milano. «Diversi dipendenti storici, soprattutto dopo il lockdown, hanno trovato lavoro tutto l’anno. Questo – spiega Gavinuccio Olmeo, manager del Maracaibo – ci ha costretti a cercare professionalità altrove. Qua puoi trovare giovani inesperti, ma i professionisti sono una rarità. Lo stipendio è lo stesso che avremo dato ad un dipendente locale, solo che ho delle spese in più perché ho dovuto affittare cinque appartamenti per ospitare chi verrà da fuori».
Analoga situazione per il Riservato, altro locale estivo, che fatica a trovare personale in loco: «Devo dire che sin dall’apertura nel 2017, abbiamo dovuto assumere personale proveniente dalla penisola – dice il proprietario Lorenzo Sagrati – garantendo stipendio e alloggio. Dunque maggiori spese però, come altri colleghi, se vuoi garantire un servizio congruo devi assumere dei professionisti. Per quanto mi riguarda oltre che per il Riservato anche per Fogo Churrascaria».
Il problema reclutamento personale non riguarda solo i locali stagionali della movida, ma anche le strutture ricettive stagionali. Stefano Visconti, che, oltre a essere presidente della Camera di Commercio di Sassari, è anche proprietario di alcune strutture ricettive come gli hotel Catalunya, Punta Negra e Piccolo Catalunya, conferma che «tendenzialmente è difficile trovare professionisti. Nel settore alberghiero, chi lavora tutto l’anno è favorito, mentre per gli stagionali è sempre più difficile». Visconti, a nome dell’intero comparto alberghiero ricettivo, fa poi autocritica sottolineando che «come imprenditori dovremmo stare più attenti alle risorse umane. Dunque per avere garantite professionalità occorre, non solo pagarle, ma anche formarle e collocarle nel Contratto collettivo nazionale di lavoro. Per colpa di una parte, per fortuna minima, a rimetterci di immagine è l’intera categoria».
Infine per la Segretaria generale della Filcams Cgil di Sassari, Maria Teresa Sassu, ad Alghero così come in tutta la Sardegna, «manca una vera e propria industria turistica capace di formare i lavoratori del settore. I nostri professionisti si spostano all’estero. Da noi chi lavora come stagionale – evidenzia la sindacalista – sono soprattutto i ragazzini con poca esperienza».
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
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