CAGLIARI. Tenersi a galla facendo affidamento sulle disgrazie degli altri. È quello che sta succedendo al Cagliari. Nonostante cinque sconfitte di fila, i rossoblù restano quart’ultimi. Hanno tre punti in più di Genoa e Venezia (i veneti devono recuperare una partita) che stanno facendo a gara a chi si complica di più la vita. Anche la Salernitana ( due gare in meno) è caduta all’Olimpico ed ha un piede e mezzo in B. Un ritmo lento che abbassa la quota salvezza e rende quasi indolore il ko con la Juventus.

Calendario. Tre partite in casa e tre in trasferta. C’è un particolare sul quale vale la pena fermarsi a riflettere. Il Cagliari deve giocare fuori casa tre scontri diretti (Genoa, Salernitana e Venezia), i precedenti più recenti allarmano, anche s ogni match fa storia a sè. Alla Spezia e a Udine la squadra di Mazzarri ha subito pesanti sconfitte. Non solo sul piano del punteggio, ma anche su quello del gioco. Prestazioni negative, che hanno messo a nudo difetti caratteriali che in gare così importanti non sono ammessi. Non c’è dubbio che queste sfide saranno battaglie sportive, nelle quali spesso la parte agonistica ha la meglio sulla tecnica. Un concetto da assimilare subito, ricordando che quanto accaduto con Spezie prima e Udinese poi, non deve ripetersi.

Sussurri. Walter Mazzarri a rischio? Non ci sono avvisaglie in questo senso. Il presidente Tommaso Giulini non è uno che prende decisioni di getto. Può darsi che ci abbia anche pensato ma servirebbe a qualcosa? E guardandosi attorno su chi potrebbe cadere la scelta? La sensazione è che si andrà avanti col tecnico livornese che ieri ha diretto l’allenamento. Vero che i numeri di Mazzarri non sono esaltanti: 29 partite, 24 punti, però al mister va riconosciuto di aver dato un’identità al gruppo e un gioco che nell’ultimo mese, però, si è visto solo a tratti. Il match in programma alla vigilia di Pasqua col Sassuolo sarà la prova del nove ed evitare di scivolare all’inferno.

Gruviera. La difesa del Cagliari è tra le peggiori del campionato. Sono sessantuno i gol subiti. Peggio ha fatto solo la Salernitana (68). Poche volte in questa stagione la porta rossoblù è rimasta inviolata. Va sottolineato che spesso il portiere Cragno è stato il migliore in campo, evitando passivi più pesanti. L’inizio del girone di ritorno aveva fatto credere che il reparto fosse diventato più solido, ma lacune e difetti stanno pericolosamente riemergendo.

Atteggiamento. Dire che la Juventus è più forte del Cagliari è come scoprire l’acqua calda. Il torto dei rossoblù sabato sera è stato quello di abbassarsi troppo dopo aver sbloccato la partita. Contro avversari che hanno un tasso tecnico superiore, la carta vincente è non lasciargli il tempo di pensare, aggredirli alti, mettergli pressione. Proprio quello che la squadra sarda non ha fatto, aspettando i bianconeri nella loro metà campo. Pagando così un dazio salato.

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Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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