Quaranta a zero per potersi vantare di aver vinto un piccolo girone di un piccolo campionato provinciale di calcio, loro 15 anni contro avversari che ne hanno addirittura due di meno. Ed è stata la sconfitta di un intero movimento, mentre dopo la nuova eliminazione dai Mondiali l’Italia del calcio si domanda cosa ci sia di sbagliato, a partire dai settori giovanili. E arriva la peggiore risposta possibile. È stato un tiro al bersaglio, neanche il videogame dei marzianetti era così crudele. E’ stata la giostra del pallottoliere, sia per il Bono che ne aveva segnati 20, sia per la Fanum che ha raddoppiato, per aggiudicarsi il titolo grazie alla migliore differenza reti complessiva.@1,3,60,0,1,0,0,0,4,97,0,blu>@filo-0.5,0,3,0,0,0,0>

Sì, si sono scusati i vincitori ma ne sono usciti tutti sconfitti, a parte i bambini della Caletta che continueranno a tirare calci al pallone ricordando sempre quel giorno, domenica scorsa. Si sono appellati a un regolamento sbagliato, hanno detto di non aver potuto fare altrimenti e invece avrebbero eccome. Avrebbero potuto non giocare, rifiutarsi. Sport e sportività sono altra roba. Avrebbero potuto fare entrambe un passo indietro mettendo la Federcalcio davanti al fatto compiuto. @1,3,60,0,1,0,0,0,4,97,0,blu>@filo-0.5,0,3,0,0,0,0>

L’ordine è sbagliato? Non siamo in guerra, disobbedire si può e in questi casi si deve. Ancora, avrebbero potuto cucinare un “biscotto”, che nel calcio non piace ma ai ragazzini sì, accordandosi per segnare ciascuna i (pochi) gol necessari per costruire una parità perfetta e che ci pensasse la Federazione, che a questo livello gli allenatori si chiamano educatori, che il calcio dev’essere gioco. E poi, a lui non ci pensa nessuno, a chi ha dovuto fare il contabile e non l’arbitro. Ma dove li segni in quel piccolo taccuino tutti quei gol.@1,3,60,0,1,0,0,0,4,97,0,blu>@filo-0.5,0,3,0,0,0,0>

 

 

 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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