OLBIA. La “nonna coraggio” è seduta in un van Volkswagen da otto posti davanti alla stazione marittima dell’Isola Bianca. Sorride, insieme agli altri occupanti. Tutti ucraini. Sono appena sbarcati dalla nave arrivata da Livorno e sono diretti nel sud Sardegna. «Vivo a Pula – dice la nonna, che mastica un buon italiano – e sono andata in Ucraina a prendere i miei nipoti. Loro erano ancora lì, in mezzo alla guerra e al terrore. Ma adesso sono finalmente con me e sto per portarli da mia figlia, la loro madre. Che non vede l’ora di riabbracciarli. Arrivederci, dobbiamo andare».
Hanno attraversato la Polonia con il pullman, poi il Brennero e si sono imbarcati a Livorno per Olbia.
Ad accogliere anche questo gruppo di profughi (ne arrivano almeno una trentina ogni mattina) ci sono come sempre gli uomini della polizia di frontiera che pattugliano continuamente anche il porto dell’Isola Bianca (oltre all’aeroporto Costa Smeralda) garantendo sicurezza e controlli su passeggeri e merci.
In questo periodo si stanno appunto occupando anche dei tanti ucraini che sbarcano in questa fetta di territorio (tutti vengono sottoposti al tampone a Livorno) e accertano principalmente che i minori che viaggiano siano accompagnati, verificando dai documenti il grado di parentela. Al loro fianco i volontari della Croce Rossa e della Protezione civile che sono sempre presenti nell’hub di prima accoglienza e che possono contare su un interprete fisso grazie alla collaborazione dell’Oci (Organizzazione cittadini immigrati). Nella maggioranza dei casi tutti gli ucraini che arrivano hanno già una destinazione. E i bambini, una volta raggiunta la meta, vengono poi sottoposti ai vaccini che in Italia sono obbligatori.
E mentre il van con la nonna e i suoi nipoti è ormai arrivato alla destinazione-salvezza, la polizia di frontiera aeromarittima di Olbia che fa parte della Quinta Zona (comprende Sardegna-Lazio-Umbria) e che da diversi mesi è guidata da Christian Puddu, lavora intensamente sulla banchine. Ci sono almeno una decina di uomini al lavoro. Si vedono gli agenti che procedono con i loro accertamenti durante lo sbarco di passeggeri e camionisti, si nota una squadra aggiuntiva e quasi invisibile che controlla a distanza tutta l’area del porto e poi c’è la squadra cinofila. In campo, con i loro conduttori, ecco Sonny (chiamato Sonny Black per il colore del suo manto lucido) e Ryan. C’è un terzo cane poliziotto, Frodo, ma per lui è un giorno di riposo. Gli agenti a quattro zampe, tutti Labrador, sono sempre pronti a intervenire per un’auto sospetta, un pacco o una busta abbandonati, una valigia dimenticata. Sì, perché loro sono esperti nella ricerca di esplosivi ma vengono impiegati anche per perquisizioni di appartamenti, per bonifiche preventive (in uno stadio prima di una partita o di un concerto) oppure in occasione dell’arrivo di personalità. L’addestramento per Sonny, Ryan e Frodo è quotidiano. In fondo è una forma di “gioco” perché quando trovano qualcosa c’è subito un premietto, ma il loro super fiuto e la loro abilità sono davvero straordinari.
Adesso, dai primi di maggio, anche i controlli della polizia di frontiera verranno potenziati anche nello scalo marittimo perché aumenteranno tutti i collegamenti. In questo momento si garantiscono le tratte da Olbia a Livorno e Civitavecchia e ritorno. Ma nel giro di qualche settimana la Tirrenia Moby oltre a Civitavecchia e Livorno, coprirà il collegamento con Genova e Piombino più un merci sulla Cagliari-Olbia. La Grimaldi, alla Livorno-Olbia e viceversa, aggiungerà la Civitavecchia-Olbia e un’altra tratta per le merci. E infine dal 5 maggio all’8 novembre ci saranno anche le navi da crociera.
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage
URL originale: Read More