CAGLIARI. «Ho rischiato di perdere la barca per due volte nella prima giornata della regata. Ma nonostante tutto sono riuscito a vincere e lasciarmi alle spalle le barche più forti». È un ritorno da protagonista quello di Andrea Mura, assente dalle regate da 5 anni. L’ex parlamentare al timone di “Vento di Sardegna” ha vinto la “Roma x 1”, la transtirrenica (535 miglia) che, dopo tre giorni di navigazione si è conclusa a Riva di Traiano, da dove domenica era partita per far rotta verso Ventotene e Lipari e tornare nel porticciolo laziale. Una grande prestazione, quella del navigatore cagliaritano, classe 1964, primo italiano a vincere la Route du Rhum, giunto terzo in assoluto ma primo tra le imbarcazioni in solitario, lasciandosi nella sua scia due class 40 francesi “Reforest’Action” di Kito de Pavant e Alex Bravo, e “Teata Full Save” di Jean Pierre Balmes e Michel Cohen.
«Il mio obiettivo era quello di battere i francesi e ci sono riuscito – dice Mura, appena sbarcato a Riva di Traiano – , sono contento anche se non ho battuto il record di percorrenza che avevo stabilito nell’edizione del 2016 quando conclusi la regata in 66 ore, questa volta ne ho impiegate 80. Non ci sono state le condizioni meteo giuste e soprattutto questa volta ho vissuto delle situazioni estreme che hanno caratterizzato la prima parte della regata sia in partenza che davanti all’isola di Ventotene»
Una partenza movimentata, quella vissuta da Andrea Mura sull’Open 50 Vento di Sardegna, soprattutto quando una trappa si è incastrata all’avvolgitore provocando la fuoriuscita della vela, che si è impigliata nel bulbo dello scafo. Con la barca inclinata di 45 gradi, Andrea Mura è riuscito a rimetterla in assetto evitando di schiantarsi sugli scogli.
L’altro incidente è accaduto dopo il tramonto davanti a Ventotene quando Vento di Sardegna ha preso di striscio una boa di segnalazione non illuminata, che ha agganciato una scotta attorcigliandosi al bulbo. Nonostante il buio, Andrea Mura ha indossato la muta e la maschera ed è riuscito a liberare il bulbo dalla cima, che aveva bloccato la barca. «Tutto è bene quel che finisce bene, la barca è sempre competitiva. Ora è pronta per tornare in Oceano. Il mio obiettivo è fare la Global Solo Challenge, giro del mondo in solitaria non stop, senza assistenza e senza scalo, che partirà nel settembre 2023 da La Coruña, in Spagna».
Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio
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