Michela Calledda è una giovane e dinamica operatrice culturale di Siliqua. Ha un rapporto speciale con i libri. Li legge, li presenta. Un amore forte, sfociato ora in una avventura che ha il profumo della carta, che scorre accompagnata dal tocco delle mani sulle pagine ed ha il gusto della scommessa possibile. Michela, a Siliqua, ha aperto una libreria. E l’ha chiamata La Giraffa.

La Giraffa?

«Palmiro Togliatti paragonava il Pci a una giraffa: un animale strano, ma reale diceva. Ci piaceva riprendere quell’idea tra stranezza e realismo: testa tra le nuvole, zampe ben piantate per terra. Collo lungo ed elegante, sguardo dolce. Ci piace pensarci così: realisti e sognatori».

Aprire una libreria indipendente a Siliqua: perché?

«Siliqua è un paese curioso e vivace, sempre attento. È un paese che legge. La biblioteca comunale, ben fornita e sempre aggiornata, con un notevole numero di prestiti, è una realtà importante. In questi due anni di pandemia ho capito però che questo non bastava più: ai paesi manca la continuità culturale, un’idea di cultura che guardi avanti, che metta semi, che tracci percorsi. Una libreria può essere questo: un luogo di incontro, di scambio, di chiacchiere, di elaborazione di idee. Una porta aperta sul resto del mondo».

Puntare sui libri di carta nell’era del bit: anacronismo o lungimiranza?

«Il libro di carta e il libro digitale non regalano la stessa esperienza. Mentre il libro digitale è pratico e veloce il libro cartaceo è un oggetto tangibile, un’esperienza anche tattile, olfattiva, visiva. È importante riconoscere che il libro è anche un oggetto, un contenitore di parole, e che tanto più è bello – anche esteticamente – tanto più grande e la possibilità che venga acquistato e letto. Per questo non credo che carta e bit siano in concorrenza, le considero invece due strade complementari».

Ma come si apre (materialmente) una libreria?

«Si prende un piccolo locale in affitto, si chiamano gli amici più cari per sistemarlo e renderlo confortevole, si cerca di renderlo un posto di tutti e per tutti e ci si lancia, un po’ alla cieca».

Guerra, virus e crisi economica: l’economia del libro in che stato versa?

«Chi decide di aprire una libreria sa già, in partenza, che non diventerà ricco. Tanto più chi decide di aprire una libreria indipendente in un paesino di provincia. Tuttavia 2020 e 2021 sono stati anni positivi e di crescita per il settore. La cosa interessante è che le librerie di provincia sono state traino importante in questa crescita. Ci auguriamo che duri».

La risposta del territorio?

«Buona dentro e fuori Siliqua. Capita spesso che ci vengano a trovare dal circondario e dalle città. Sotto questo aspetto si è rivelato fondamentale il lavoro quotidiano sui social, aiuta ad uscire dai confini del paese. Inoltre per raggiungere chi non può venire a Siliqua, offriamo il sevizio di consegne a Cagliari e a Iglesias».

I libri più richiesti?

«Il libro più venduto in questo momento è “Sanguina Ancora” di Paolo Nori».Prossimo passo della Giraffa?«Non lo sappiamo, navighiamo a vista ma col collo lungo è più facile vedere lontano».

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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