OLBIA. Academy aziendali e polo di formazione della nautica. Il settore diportistico rappresenta la piattaforma ideale per valorizzare le nuove strategie dell’assessorato regionale al Lavoro, in collaborazione con Aspal. I dati sono molto positivi, come emerso dalla tavola rotonda dedicata a “Nautica e mercato del lavoro: strategie e programmi regionali a supporto della formazione per l’innovazione competitiva delle Pmi” all’interno della Fiera nautica della Sardegna, alla Marina di Olbia. Dal “Report industria nautica in Sardegna”, curato dall’Università di Sassari e dal Cipnes Gallura, infatti, emerge come per quanto riguarda l’occupazione la nautica registri numeri interessanti. Tra il 2012 e il 2022, uno studio dell’Osservatorio del mercato del lavoro Aspal, rivela un costante incremento delle assunzioni nel comparto nautico, con una significativa crescita degli occupati nell’ambito del turismo nautico (+175% rispetto al 2012), della manifattura e subfornitura (+7,35%), nella cantieristica (+127,4) e nel commercio (+14,85%), con solo un parziale decremento nei servizi di manutenzione, riparazione e refit (-5,79%).

La Regione. L’assessore regionale al Lavoro, Alessandra Zedda, ha messo in evidenza come la Regione abbia elaborato nuovi strumenti per colmare il gap che esiste tra domanda e offerta di lavoro. «Dobbiamo ritrovare professioni antiche, come fabbri e verniciatori, o elettricisti, che vengono richiesti dalle aziende della nautica e che consentirebbero di ridurre i tempi e costi di produzione – ha spiegato la Zedda -. Noi abbiamo scelto di mettere le imprese al centro della formazione professionale breve, quella che porti velocemente a un’assunzione. Occupazione conquistata facendo pratica in azienda». Nasce così il sistema delle Academy aziendali, che formano i propri futuri lavoratori come specialisti, in base alle esigenze loro e la richiesta del mercato. «Sono in grado di fornire una formazione qualificata per assunzioni immediate», conferma l’assessore al Lavoro.

L’Aspal. «Il nostro obiettivo è integrare l’intervento pubblico con i privati – chiarisce Maika Aversano, direttore generale dell’Aspal –. La nautica richiede competenze elevate e per farvi fronte è necessario basarsi sulle richieste della forza lavoro e fornire quelle competenze che vengono richieste. La nautica rappresenta il settore ideale per valorizzare le Academy aziendali e per creare dei poli formativi per competenze certificate nella filiera nautica e per i lavori marittimi». Negli ultimi dieci anni, quindi, il “core” nautico (cantieristica, manutenzioni e subforniture) e il turismo nautico hanno visto aumentare i propri occupati nelle unità locali di impresa. I contratti a tempo indeterminato sono la maggioranza: il 60% nella cantieristica e l’80% nella filiera nautica.

Confindustria. «Possiamo vantare grandi competenze sul territorio, con qualità dei servizi nel refit e “invernaggi” – ha sottolineato Tiziano Cabizzosu, presidente di Confindustria nautica centro nord Sardegna –. Olbia e la Gallura poi sono la location giusta per i grandi yacht, che vengono nel posto più bello del mondo e così si possono convincere i proprietari a lasciare le imbarcazioni il resto dell’anno nei nostri cantieri, così facendo crescere il distretto della nautica». Per questo è sempre più necessaria manodopera qualificata. «Cerchiamo di favorire l’innovazione tecnologica, ma abbiamo bisogno soprattutto di professioni come saldatori, resinatori, verniciatori – precisa Cabizzosu –. I meccanici e gli addetti elettrauto oggi devono essere specializzati in meccatronica, per esempio, e devono conoscere il funzionamento di un radar. Le aziende devono essere più reattive».

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