CAGLIARI. «Un campionato di alti e bassi, ma ora non abbiamo più alibi perché i giocatori ci sono tutti: raccoglieremo in queste quattro giornate ciò che meriteremo». Lo ha detto il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, a margine dell’allenamento a Monte Claro di 19 baby calciatori ucraini accolti dal club rossoblù dopo la fuga dalla guerra.

«Ho sempre pensato che alla fine raccogli quello che ti meriti. Ad esempio – ha ricordato Giulini – la retrocessione della prima stagione, nonostante il terzultimo posto, è stata meritata. Così come sono state meritate anche le salvezze e il campionato di B vinto nelle stagioni successive. Ora dobbiamo salvarci e le prestazioni della squadra, non quelle degli arbitri, decideranno se resteremo in A o scenderemo in B. Dipende da noi perché comunque siamo avanti tre punti dalla zona rossa».

Cagliari sulle montagne russe. «Eravamo ultimi con dieci punti alla fine dell’andata, da gennaio la squadra sì è ringiovanita e dopo un girone disastroso, anche grazie ai giovani, abbiamo compiuto una grande rimonta. Un pò vanificata da quello che sta succedendo ora, a parte la vittoria con il Sassuolo. Ora il ritorno ci dà le carte per provare a salvarci in queste ultime giornate dopo che a gennaio sembrava davvero impossibile».

Prima tappa sabato col Verona: «Dobbiamo disputare una grande gara come contro il Sassuolo – ha detto Giulini – se non vinciamo, la strada sì fa decisamente in salita».

Ancora amareggiato per la gara persa con il Genoa. E d’accordo con Mazzarri sul rigore: «Era solare – ha detto Giulini- Keita dopo che ha colpito la palla è stato tranciato. Io non me ne sono accorto subito perché il giocatore si è rialzato immediatamente. Ho fatto anche i complimenti all’arbitro, ma riguardando le immagini penso che il Var sì sarebbe dovuto accorgere di quello che e accaduto, la partita poteva girare in un altro modo». (ANSA).

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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