CAGLIARI. È indagata per truffa aggravata e continuata Valeria Satta, la donna di Capoterra che usando il nome di Maya e le immagini della modella brasiliana Alessandra Ambrosio è accusata di essersi fatta bonificare 600 mila euro nel giro di quattordici anni dal pallavolista Roberto Cazzaniga.

Ieri i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Procura di Monza le hanno notificato un provvedimento di sequestro preventivo di beni e denaro per 74 mila euro firmato dal gip Silvia Pansini che riguarda anche l’amica Manuela Passero, originaria di Vimercate, indagata per concorso nello stesso reato: secondo il pm Stefania Di Tullio le indagini hanno confermato quanto scoperto un anno fa dall’inviato della trasmissione Le Iene, un accordo fra le due donne per spillare denaro a Cazzaniga che avrebbe fruttato circa mezzo milione alla Satta e circa 90 mila euro e un’automobile Alfa Romeo alla Passero.

La somma sequestrata è quella versata da Cazzaniga a Valeria Satta attraverso postepay, bonifici e altre forme di pagamento a distanza tra il 2016 e il 2019, mentre le somme trasmesse negli anni precedenti – le Fiamme Gialle hanno documentato complessivamente 1400 transazioni finanziarie tra il 2008 e il 2021 – sarebbero ormai prescritte insieme al reato.

Valeria Satta si è chiusa da molti mesi in un silenzio impenetrabile. Il suo difensore, l’avvocata Elisabetta Mura, non ha voluto parlare con il cronista della Nuova Sardegna limitandosi a precisare via sms che «non è il momento». È probabile che il legale voglia attendere la chiusura dell’inchiesta preliminare della Procura di Monza – Cazzaniga è residente nella città brianzola – per avere a disposizione tutti gli atti e le prove raccolte dalla Guardia di Finanza. A quel punto Valeria Satta e la sua presunta complice potranno chiedere di essere interrogate e avranno diritto a produrre materiale difensivo.

Nelle dichiarazioni raccolte dalle Iene l’anno scorso, quando la vicenda è stata scoperta, la fantomatica Maya aveva fatto capire che Cazzaniga elargiva generosamente il denaro accontentandosi di un rapporto telefonico. Il pallavolista però, davanti ai microfoni del programma Mediaset, aveva spiegato che i soldi dovevano servire a pagare spese mediche indispensabili per la sua fidanzata virtuale, che gli parlava di malattie e ricoveri poi rivelatisi inesistenti. È a quest’aspetto del rapporto fra Cazzaniga e la Satta che la Procura di Monza potrebbe aver agganciato l’accusa di truffa.

Invitato a vicenda conclusa a un programma Mediaset il pallavolista raccontò alla conduttrice Silvia Toffanin: «È più di un mese che non scrivo a Maya e ogni tanto mi manca. Per quindici anni mi sono sentito con lei e poi all’improvviso mi sono svegliato e non esisteva più: fa più male di un pugno in faccia… In tutti questi anni avrei voluto vederla, ma ogni volta lei inventava scuse per non incontrarmi. Ci sono stati campanelli d’allarme, ma era brava a rigirare la vicenda. Si innervosiva e tirava in ballo i suoi problemi cardiaci, facendomi sentire in colpa». Un rapporto virtuale ma esclusivo: «Per tutto questo tempo non ho avuto contatti fisici con nessun’altra ragazza perché rispettavo la persona con cui stavo. Forse altri al mio posto avrebbero smesso prima, io non riuscivo a dire basta perché sentivo il dolore dall’altra parte. Grazie ai miei amici e alla mia famiglia sono riuscito ad uscirne».

 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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