CAGLIARI. “Resettiamo e pensiamo a Salerno”. L’ha detto Mazzarri dopo la sconfitta di sabato col Verona. Resettiamo e pensiamo a Salerno, ma senza Mazzarri. Lo ha fatto il Cagliari preoccupato per il futuro a rischio B. Giulini ha deciso di non aspettare, ha esonerato il tecnico puntando per le prossime tre gare su una soluzione interna, l’allenatore della Primavera Alessandro Agostini. Una promozione dal campo di Assemini alla Domus per dare una scossa mentale, più che tattica, alla squadra.

È chiaro che l’ex giocatore rossoblù non potrà inventarsi l’impossibile da un giorno all’altro. Ma il club si affida a lui. Forse perché convinto, dopo la prova e l’1-2 col Verona, che con Mazzarri non ci fosse la possibilità di risollevare la testa in tempo per la gara della vita, domenica con la Salernitana. Se la squadra caratterialmente non ha dato segnali di risveglio in casa con l’Hellas perché dovrebbe farlo all’Arechi, in un clima esattamente opposto a quello della Domus di sabato scorso? E allora ecco la decisione: uomo nuovo (ma fatto in casa) e Mazzarri salutato con uno stringatissimo comunicato: «Il Cagliari Calcio comunica di aver sollevato Walter Mazzarri dal suo incarico di allenatore della prima squadra».

E neanche i rituali ringraziamenti e auguri. La decisione era maturata già nella calda serata post Hellas. A ritardare il divorzio e l’annuncio ufficiale del club le mille complicazioni di un contratto che prevede clausole e controclausole. Niente dimissioni, il mister lo aveva promesso. E ha mantenuto la sua posizione. Convinto forse di avere l’asso nella manica o la squadra in mano per fare la partita della vita a Salerno. Nel dopo gara con il Verona però poche certezze anche sul giorno della ripresa degli allenamenti: è stato il primo segnale. Poteva essere tutto o nulla, però. La prova del nove è stata il silenzio della domenica. Con il club che evidentemente aveva già deciso.

E allora ecco la convocazione in sede di Mazzarri per provare a risolvere la situazione. Anche perché il contratto non era così semplice da risolvere. Nel ping pong di indiscrezioni era trapelata anche l’esistenza di una complicata clausola che avrebbe previsto il prolungamento del contratto fino al 2024 in caso di esonero con la squadra non fra le ultime tre. Una delle tante formule “ottimistiche”: la società era sicura di aver puntato, anche per le prossime stagioni, su un allenatore in grado di cambiare classifica e prospettive alla squadra. E Mazzarri era convinto di poter concludere la missione con successo. I risultati però hanno rovinato le più rosee aspettative. Vero che il Cagliari non è ora tra le ultime tre. Ma poteva e può esserlo dopo la Salernitana, che ha una gara da recuperare. Giulini evidentemente ha pensato, guardando la prestazione col Verona, a un Cagliari troppo giù sul piano del carattere e del gioco per una sfida rovente come quella in Campania. E ha deciso di provare a tirare su l’ambiente con uno scossone, il cambio di allenatore. Ieri niente allenamento. Ma c’è stato un andirivieni di giocatori.

Ad Assemini anche Mazzarri. Ultimo atto. Poi l’ufficialitá dell’esonero: “tecnico sollevato dall’incarico”. Formula secca. E senza ringraziamenti, segnale di un divorzio non facile. Oggi dovrebbe perfezionarsi il cambio della guardia con il primo allenamento guidato da Agostini. A lui il compito di trovare parole e sguardi giusti. Il messaggio è fin troppo chiaro: le risposte le dovranno dare i giocatori in campo.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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