L’Eurovision song contest di Torino ha aperto il sipario e mostrato un assaggio del solito carrozzone di musiche, outfit e personaggi tra il pop e il bizzarro. Anzi, «kitsch» è per antonomasia l’aggettivo per l’occasione. Mahmood e Blanco sono le star più attese e anche loro sul primo red carpet, tra gonna e vestiti larghi, hanno dato sfoggio di colorata originalità. A due giorni dalla serata della finale quando si esibiranno, ancora lontani dagli effetti speciali, Mahmood e Blanco hanno la faccia un po’ assonnata, maglietta bianca e canottiera, e la voglia, più che di sottoporsi alle interviste, di uscirne fuori con un guizzo, con una battuta. «La cosa negativa del festival? Svegliarsi presto» scherza il 19enne. E capita che l’altro, che per le sue origini è ormai anche orgoglio sardo, si faccia scappare la rivelazione: «Un concerto in Sardegna quest’estate? Sì, a Olbia».

Luci ancora spente. La sensazione è la stessa di qualche mese fa al festival di Sanremo, la curiosità maggiore è nei confronti dell’ormai consolidato duo. Che arriva stavolta all’Eurosong forte di uno strascico incredibile di successo e numeri. “Brividi” è il brano più ascoltato in streaming tra quelli in concorso da tutta Europa. Domani verrà pubblicata la nuova versione remix dei Meduza. Fuori dai riflettori, i due mostrano tutta la spontaneità e la voglia di normalità di cui un po’ gli si è chiesto anche ieri, in occasione di una tavola rotonda tra il formale e l’informale. «Ma riuscite ancora a coniugare vita privata e successo? Da fuori sembra difficile, siete due star», è la prima domanda. «Ma sì… in questi giorni sto girando tra le vie di Torino in monopattino», racconta Blanco; quando Mahmood è chiamato a spiegarsi il successo italiano e internazionale che stanno avendo, fa spallucce: «Non possiamo mica spiegarlo, noi facciamo la canzone e basta, poi si vede quel che viene». Inappuntabile.

Il festival. «La nostra sintonia è speciale, è vero – confida Mahmood -. Lo abbiamo capito subito e la sentiamo nel momento in cui ci troviamo a cantare molto vicini, faccia a faccia. A ogni esibizione e prova, per esempio in hotel, scatta sempre il sorriso. Solo sul palco si crea un’energia che riusciamo a ripetere». Anche qui, il cantante dal sangue sardo, la madre è di Orosei, fa la parte dell’esperto: come vincitore solista di Sanremo, partecipò nel 2019 all’Eurovision a Tel Aviv, arrivò secondo: «Esperienza molto diversa. Lì mi sentivo quasi dall’altra parte del mondo, avvertivo la lontananza e non c’era un supporto diretto. Qui si respira una vibe diversa». Intanto, la prima serata ha raccolto un successo quasi inaspettato. 5 milioni e mezzo di spettatori, con la musica in primo piano e senza dilungarsi troppo nella fascia notturna, sul web è stato apprezzato. Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan hanno divertito, l’ospitata di Diodato emozionato e le canzoni già fatto parlare (era la prima semifinale). Sabato 14 è il giorno da segnare in rosso, la finale, dove canterà anche l’Italia. Concerti a Olbia. Il minitour tra fine aprile e la scorsa settimana in Europa (la prima data al Bataclan di Parigi), dopo il festival Mahmood finirà maggio in Italia. «Poi a giugno mi riposo, prenderò un po’ il sole» dei raggi ogliastrini, in vista di un fitto tour estivo. A tal proposito, tra le date sinora rese note della tournée di Ghettolimpo non c’è nessuna tappa sarda. «Come no? Sì, a Olbia». L’uscita sa di anticipazione non voluta, l’entourage spiega velocemente che manca ancora l’annuncio ufficiale, «arriverà, arriverà» prova a rimediare il cantante con una risata. Molto probabile in agosto, dove ancora mancano date del tour. Così come ad agosto, il 12, anche Blanco calcherà un palco olbiese. In occasione del Red valley festival. «Saranno le mie vacanze», commenta il giovane, che a Olbia c’era stato anche la scorsa estate ma come spettatore del concerto galleggiante di Salmo, con cui a fine giornata si era tuffato nell’acqua di Cala dei sardi.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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