(ANSA) – CATANZARO, 13 MAG – Una assoluzione confermata e riforma della sentenza di primo grado con l’assoluzione anche degli altri due imputati. Questa la sentenza emessa oggi dalla Corte d’appello di Catanzaro nei confronti dell’ex capo della Squadra mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento, dell’ex vice Emanuele Rodonò (difesi dagli avv. Veneto e Nucci) e dell’avvocato Antonio Galati del Foro di Vibo Valentia dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il fatto non sussiste è la formula utilizzata dai giudici.

I due funzionari di Polizia erano stati assolti in primo grado dall’accusa di concorso esterno e solo Rodonò era stato condannato a un anno per rivelazione di segreti d’ufficio. I giudici d’appello hanno confermato la sentenza di primo grado per Lento ed hanno assolto Rodonò. Stessa decisione per l’avv.

Galati (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Sergio Rotondo) che era stato condannato a 4 anni e 6 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Il pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, aveva chiesto per Galati la condanna a 7 anni ed 8 mesi, e a 6 anni per i due funzionari di polizia.

Erano tutti accusati di aver favorito il clan Mancuso di Limbadi ma tali contestazioni sono cadute, per Lento già in primo grado, e per gli altri due in appello. Il processo era scaturito dall’operazione condotta nel febbraio del 2014 dai carabinieri del Ros e dalla Squadra mobile di Catanzaro con il coordinamento della Dda di Catanzaro. (ANSA).

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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