La Sardegna conferma i suoi 25 regni della cucina. Anche quest’anno l’isola è protagonista della Guida Espresso, la bibbia della ristorazione italiana. “Dal Corsaro” a Cagliari e “Confusion” a Porto Cervo confermano i «3 Cappelli». I due ristoranti, che possono vantare entrambi uno chef stella Michelin, Stefano Deidda per il primo e Italo Bassi per il secondo, mantengono la prestigiosa posizione nella guida “I ristoranti e i vini d’Italia 2022”. Il più alto risultato ottenuto dalla Sardegna. La Guida ne assegna infatti da 1 a 5. Insomma, la Sardegna a tavola si fa sempre più apprezzare dagli esperti del buongusto.

Se restano 25 i ristoranti entrati nella guida da nord al sud, salgono però da uno a cinque quelli con «2 Cappelli»: il celebre chef carlofortino Luigi Pomata con il uo ristorante di via Regina Margherita a Cagliari (di fianco a Dal Corsaro) mantiene la posizione ma la guida promuove quest’anno anche “Hub” di Macomer, “I Sarti del gusto” a Cagliari, “Arkè” a Quartu, “Da Achille Hotel Moderno” a Sant’Antioco.

Altri 18 si aggiudicano «1 Cappello» con quattro nuovi ingressi: “Chiaroscuro” di Marina Ravarotto a Cagliari, “Duanima”, sempre nel capoluogo, “Musciora” ad Alghero, “Il Purgatorio Dani e Pier Restaurant” di Tempio. Riconfermati invece “Il Portolano” a Porto San Paolo; “Somu” di Baja Sardinia, con lo chef Salvatore Camedda, fresco di stella Michelin, e sempre a Baja Sardinia il ristorante “La Rocca”; “Coxinendi” a Sanluri; “Da Nicolo” a Carloforte; “L’Essenza Bistrot” a Bosa; “Su Gologone” a Oliena; “Al Tuguri” di Alghero; “Il Cormorano” di Castelsardo; “Hotel Golden Gate” a Bortigiadas; “Hotel Gabbiano Azzurro-Blu”a Golfo Aranci; “La Gritta”, Palau; “I Frati rossi” a Porto Cervo; “Da Giovannino” a Porto Rotondo.

Confermate le pizzerie che hanno conquistato il massimo riconoscimento per la Sardegna. «3 spicchi» sono andati a “Framento” a Cagliari, “Re/Mi” a Sassari e “Bosco” a Tempio. Mantiene la posizione anche “Sa Scolla” di Cagliari con «2 spicchi».

Sono oltre 2mila ristoranti, e più di 100 pizzerie, raccontati e giudicati, insieme ai migliori vini italiani da scoprire nella 44esima edizione prodotta da Le Guide de L’Espresso, da ieri nelle edicole e librerie. Nella guida «I Ristoranti e i Vini d’Italia 2022», ha annunciato il direttore e curatore Enzo Vizzari, I «5 Cappelli» passano da 13 a 18, mentre restano 14 i «Cappelli d’oro», cioè i nuovi classici, pur con qualche uscita e nuove promozioni. «Siamo un Paese di culture e confini allargati, con donne forti che ne sono esemplari testimoni», ha sottolineato Vizzari riferendosi a chef come Antonia Klugmann (“L’Argine a Vencò”, di Dolegna del Collio) e Ana Ros (Hisa Franko, di Kobarid) che ottengono quest’anno i «5 Cappelli», così come salgono a «5 Cappelli» Alessandro Dal Degan (“La Tana Gourmet”, di Asiago), Giuseppe Iannotti (“Krèsios”, di Telese Terme) Carlo Cracco (“Cracco”, di Milano), mentre ottengono il «Cappello d’oro» Andrea Berton (“Berton”, di Milano) e Giancarlo Perbellini (“Casa Perbellini”, di Verona).

La Guida «I Ristoranti e Vini d’Italia 2021» si compone di oltre 2mila tra ristoranti e trattorie cui è dedicata una scheda, di cui 14 con il «Cappello d’oro» (come nell’edizione 2021);18 con «5 Cappelli» (13); 34 con «4 Cappelli» (29); 117 con «3 Cappelli» (79); 273 con «2 Cappelli» (236), e 605 con «1 Cappello» (619). Infine, sono oltre 100 le «Migliori Pizzerie d’Italia» segnalate e votate con gli spicchi di pizza, da uno a tre. Novità quest’anno la «Pizza d’oro», attribuita a 4 pizzaioli che rappresentano valori di riferimento nel dinamico mondo della pizza: Gabriele Bonci (“Pizzarium”, di Roma), Enzo Coccia (“La Notizia”, di Napoli), Simone Padoan (“I Tigli”, di San Bonifacio), Franco Pepe (“Pepe in Grani”, di Caiazzo).
 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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