SASSARI. Le “due giornate di Brescia” della Dinamo hanno il sapore della ribellione del club da sempre underdog per eccellenza e tornare dal PalaLeonessa con un 1-1 è qualcosa di molto simile a un successo pieno. Serie dei quarti di playoff senza respiro: oggi alle 20,45 il Banco torna già in campo, ma questa volta avvolto dal calore del suo Palaserradimigni, per una gara3 contro Brescia ancora una volta tutta da scoprire, magari ancora diversa rispetto alle prime due.

Ieri dopo la riunione tecnica c’è stata una seduta di pesi e un po’ di lavoro di scarico sul campo in attesa del match di oggi: «L’ambiente è positivo, una vittoria come quella di gara2 ti dà una bella “botta di gas” – dice il general manager Federico Pasquini – e la consapevolezza di aver fatto bene allenta la stanchezza». Il trionfo in trasferta di mercoledì ha rimesso tutto in discussione dopo una gara1 in cui la Germani era sembrata irresistibile: essere ottimisti non era affatto facile. «Se mi aspettavo una reazione così forte? Sì, perché questo è un gruppo vero – dice Pasquini – che anche in gara1, nelle tre occasioni in cui è andato sotto in maniera pesante, non ha fatto una piega ed è tornato sempre a meno due possessi. Stiamo giocando una serie contro una squadra fortissima, abbiamo già messo da parte un punto, ma una sarà una dura lotta».

La chiave nella difesa e nella maggiore continuità? «Nonostante quelle di Brescia siano state due gare a punteggio alto, chi ha difeso meglio nella prima ha portato via gara1 (il break del Brescia è stato generato dalla difesa) e chi lo ha fatto in gara2 pure: il break che abbiamo fatto a cavallo tra il secondo e tutto il terzo quarto è merito della difesa con un grandissimo lavoro del secondo quintetto, Devecchi in primis». Cosa ha funzionato questa volta: «Come in tutti i playoff tra due squadre che stanno bene alla fine il dettaglio è ciò che fa la differenza, e non è un modo di dire: basta un piccolo particolare ma fatto bene e Bucchi ha davvero azzeccato tutte le scelte». Ad esempio, sottolinea Pasquini, «l’inversione delle marcature di Della Valle e Mitrou-Long ha fatto sì che in particolare l’Mvp della regular season accusasse stanchezza dopo i 10’ asfissianti del primo quarto sotto le cure di Robinson. Ma anche la decisione di non fare la zona per essere più aggressivi nell’uno contro uno. Ma loro hanno sofferto anche il lavoro in post basso di Burnell e Bilan e situazioni di pick and roll, tutte cose su cui lavoreranno sicuramente. È una partita a scacchi». E coach Bucchi ha fatto vedere di conoscere sempre la contromossa giusta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

URL originale: Read More