SASSARI. I numeri non possono dire tutto, ma nel basket hanno un loro perché. E spiegano tanto di un’impresa sulla quale in pochi alla vigilia dei quarti di playoff avrebbero scommesso un dollaro bucato: ribaltare il fattore campo con Brescia e andare in semifinale con Milano. Pur facendo leva su una condizione psicofisica che lo poneva tra le formazioni più in forma alla fine della regular season, con 4 successi di fila tra cui uno clamoroso per le modalità con la Virtus, il Banco di Sardegna partiva sfavorito contro una Germani considerata la sorpresa della stagione e difficilmente battibile.

Ma se è vero che i playoff sono un altro campionato, Sassari ha voluto confermare quello che evidentemente non è solo un modo di dire. Perché nella post season va avanti chi ha maggiore tenuta mentale, chi fa le scelte giuste, chi riesce ad aggiungere ottani al proprio carburante partendo dai propri punti forti e cercando di migliorare quelli deboli. Ebbene la squadra di Piero Bucchi (mago nella gestione del gruppo, ma già lo si sapeva) ha messo un booster supplementare al proprio attacco, che nella stagione regolare era secondo con 86.0 punti di media per gara, passando addirittura a 96.0 nelle tre gare dei quarti, il dato più alto tra le 8 contendenti (decisivi i 60 nel primo tempo di domenica scorsa). E ciò nonostante sia calata la prestazione di squadra nelle triple, nel quale Sassari era prima con 38.1%, passando a 35.0%. Questo perché il coach dei sassaresi è riuscito a rendere più produttivo il gioco dentro l’area, come testimonia la crescita delle percentuali da due, passate da 53,5% in regular season (la Dinamo era quarta) a 64,4% (seconda tra le partecipanti ai quarti dietro Milano).

Ma è anche la crescita individuale e la capacità di ricevere un contributo maggiore da tutti a fare la differenza quando la lotta si fa dura. E così ecco che la valutazione di Bilan è schizzata alle stelle (23,5%, primo di tutti i giocatori dei quarti, mentre nella stagione regolare non era tra i primi 50), così come è evidente la crescita di Burnell, 19,8%, Gentile (9.3) e Diop (8.8), mentre sono stabili Bendzius (16.0) e Robinson (13.0) e scende leggermente Logan (10.0). E anche i punti segnati parlano di crescita ancora con Bilan (16.3 di media a partita), Burnell (15.8) e l’irruzione di Kruslin (8.5) e Diop (6.8) che nella fase precedente fornivano un apporto inferiore.

Infine c’è il dato sulla valutazione di squadra: da 95.5 della regular season, il Banco è passato a 109.0, meglio della Virtus (95.7) e secondo solo a Milano (119.3). Solo numeri? Può darsi, ma forse quel sesto posto era davvero sottodimensionato.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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