OLBIA. A 24 anni, questo è stato l’anno di transizione di King Udoh. Il secondo con la maglia dell’Olbia. Sembrava il classico calciatore estro e sregolatezza, un po’ testa calda. Questa stagione l’ha visto maturo e responsabile, capocannoniere della squadra e ora l’uomo dell’estate. Dalle sue parole non arriva la conferma a cuore aperto su un altro anno in Sardegna, ora è proprio il momento in cui potrebbe fare un salto decisivo, ma lo fa capire pesando bene ogni parola. Poi però basta calcio: «Tra due settimane divento papà».

A ripensarci ora, il pari sull’Entella che non vi ha fatto passare il turno che epilogo è stato?
«Abbiamo fatto una figura importante e raggiunto un traguardo storico. Con fortuna si poteva vincere? Ma con sfortuna anche perdere male. Noi abbiamo giocato bene, l’Entella aveva perso davvero poche volte in casa».

Niente voti, piuttosto un giudizio sulla stagione dell’Olbia tra alti e bassi.
«Partiamo dal presupposto che una stagione puoi anche farla benissimo, ma passi comunque attraverso momenti brutti. Noi siamo sempre riusciti a rimanere uniti e questo ci ha aiutato a mettere insieme prestazioni importanti. Il lavoro ha pagato, ci ha portato dove siamo arrivati, la stagione la reputo molto buona. Un punto da cui partire».

Come ha preso la notizia dell’addio di Canzi? Vi aveva fatto già un discorso di saluti a Chiavari?
«Io, ma penso anche tutti gli altri, l’ho saputo solo quando c’è stata l’ufficialità qualche giorno fa. Non so in merito a quali valutazioni abbia preso la decisione. Ha lasciato una bella impronta qui, quest’anno in particolar modo. Speriamo arrivi un allenatore preparato. Anche se…»

Anche se?
«La base da cui ripartire rimane sempre la squadra. In campo andiamo noi, quindi bisognerà semmai vedere le valutazioni che verranno fatte sulla squadra».

Udoh, la sua stagione, 13 gol, è stata forse la migliore. Come si valuta?
«Sono molto soddisfatto, delle reti prima di tutto, ma secondo me avrei potuto fare ancora meglio. Non mi accontento, la prossima me l’aspetto migliore. Però ho vissuto questa annata con serenità, senza alcuna ossessione per esempio sul dover fare gol. L’obiettivo era migliorarmi, ci sono riuscito».

Un momento che ricorda in particolare?
«La vittoria a Modena. Per la doppietta (finì 2-1 per i bianchi), perché con quella salii in doppia cifra. E per il valore di quel successo contro la prima in classifica. Una giornata perfetta».

Lei e Ragatzu avete segnato lo stesso numero di gol e vi siete dimostrati una delle migliori coppie d’attacco del girone.
«Con lui c’è un bellissimo rapporto, anche fuori campo. Mi infonde tranquillità. Mi ha aiutato tanto anche solo guardarlo durante gli allenamenti».

Saprà che lei sarà l’uomo mercato dell’Olbia. Quali progetti per il prossimo anno?
«Migliorarmi e confrontarmi con nuovi campi, ho sempre cercato un modo per crescere e quest’anno per esempio ho fatto bene. Ora è presto, non so cosa mi riserva il futuro ma sono tranquillo, dopo le vacanze inizierò a parlare con la società».

Immagino in questo periodo la sua priorità sia un’altra…
«Sì, tra due settimane divento padre. Ora penso alla mia ragazza e a mia figlia. Nascerà tra due settimane, la chiameremo Viktoria. Ora sono a Vercelli, la città della mia ragazza, poi torneremo da me a Reggio Emilia».
 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Archivio

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