SASSARI. Erano 49 nel 2020 e sono 49 ancora oggi, dopo due anni dalla seconda chiamata e a distanza di nove anni dal maxi concorso del 2013, il cui esito fu congelato da una montagna di ricorsi. È una storia tormentata e della quale si fa fatica a intravedere la fine quella per l’assegnazione di 90 nuove farmacie nell’isola. Sulla piattaforma del Ministero della Salute al via la procedura del terzo interpello che si concluderà il 3 giugno: l’obiettivo è assegnare quanto prima le sedi vacanti o di nuova istituzione distribuite in tutta la Sardegna, alcune in grossi centri – come Sassari, Quartu, Nuoro e Porto Torres – la maggior parte in piccoli Comuni sotto i mille abitanti, con un’alta concentrazione nell’Oristanese. Se anche questa chiamata non dovesse andare a buon fine, il rischio è che molti dei minuscoli centri dell’interno, già aggrediti dallo spopolamento, debbano rinunciare a un presidio importantissimo quale è la farmacia. Le previsioni purtroppo non sono buone, sia per le resistenze che si sono verificate sinora, sia perché durante la pandemia gran parte delle farmacie ha cambiato pelle. E la carenza di farmacisti disposti ad avviare nuove attività è un problema presente a livello nazionale.

Dal 2013 a oggi. Al maxi concorso, attesissimo, si erano presentati oltre 1900 candidati per un totale di 1212 domande: la Regione nel bando aveva specificato la possibilità di presentarsi singolarmente o in forma associata. La prima graduatoria era stata sospesa dal Tar in seguito a molti ricorsi. Nel 2017 la procedura era ripartita perché il tribunale aveva riconosciuto la correttezza del comportamento da parte della Regione. Ma nel frattempo molti vincitori avevano rinunciato: qualcuno era stato assunto come dipendente, in altri casi le società costituite si erano sciolte prima ancora di diventare operative. Cinque anni dopo la strada appare molto in salita. Dal 2013 a oggi sono state assegnate solo 41 sedi in via definitiva: significa che l’attività è stata aperta entro il termine perentorio di 180 giorni dopo l’aggiudicazione, in molti altri casi la scadenza temporale non è stata rispettata e per questo i vincitori e la relativa assegnazione sono stati dichiarati decaduti.

La procedura. Delle 49 sedi farmaceutiche da assegnare, una ventina sono vacanti: significa che la farmacia esiste già ed è operativa ma deve cambiare titolare. In questi casi il subentrante è tenuto a versare una indennità di avviamento, calcolata sulla base del fatturato precedente dell’attività. Quasi sempre si tratta di una cifra consistente che in parecchi casi scoraggia: si va dagli 11mila euro per la farmacia di Tadasuni agli oltre 300mila per quella di Escalaplano. In cambio dell’indennità il nuovo farmacista avrà una struttura chiavi in mano, già avviata e arredata, dalla quale erediterà anche i servizi offerti e i contratti per l’erogazione dei medicinali. Quando invece la sede è di nuova istituzione, il discorso è completamento diverso. Il farmacista vincitore e assegnatario avrà il compito di individuare il locale in cui aprire la farmacia: nei comuni più grossi la scelta sarà circoscritta perché la farmacia dovrà servire determinate zone e quartieri, nei piccoli centri invece potrà spaziare nell’ambito del territorio comunale. Una volta individuati i locali, il farmacista dovrà allestirli e arredarli di tutto punto, dovrà insomma partire da zero. In entrambi i casi, è richiesto in partenza un notevole investimento di denaro, un esborso all’origine di molte rinunce.

La scelta. La procedura che inizierà questo pomeriggio alle 18 prevede che le 49 sedi vacanti siano messe in palio tra i vincitori residui del concorso che potranno indicare le sedi desiderate secondo un ordine di precedenza. Al termine si procederà con le assegnazioni: è possibile che alcune delle sedi più appetibili siano contese da più aspiranti e che invece quelle nei comuni meno densamente popolati continuino ad essere ignorate perché considerate poco convenienti. A quel punto è probabile che la loro insegna si spenga definitivamente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

URL originale: Read More