ORISTANO. È l’unico punto di approdo di livello per un lungo tratto della costa occidentale, eppure il porticciolo turistico di Torregrande non riesce a esprimere appieno il suo potenziale. L’ostacolo principale è l’insabbiamento del fondale. Dopo la cancellazione, è stato ripristinato il finanziamento regionale da 5 milioni e mezzo per la messa in sicurezza delle opere a terra e ormai si attende solo la gara d’appalto per vedere l’inizio dei lavori. Per il dragaggio del fondale e la riqualificazione dei moli è stata invece stimata una spesa di altri 6 milioni, ma le risorse non ci sono e la sabbia resta lì sotto a impedire la fruibilità del porticciolo a grosse imbarcazioni.

«Purtroppo ci sono gravi problemi legati al pescaggio – afferma il candidato civico Filippo Murgia (Identità e Tradizione) – che non può essere superiore ai due metri e mezzo per garantire l’accesso delle imbarcazioni. La scelta del Comune di vendere una società, in cui l’ente locale aveva una partecipazione dell’80 per cento, non la capisco. Le Marine Oristanesi avevano il bilancio in attivo e la cessione delle quote a una società a responsabilità limitata ha determinato una contesa che è ancora in corso: tutto questo non fa bene al porticciolo e sminuisce l’importanza che la struttura può avere per lo sviluppo turistico di Torregrande e Oristano».

Secondo Sergio Locci (lista civica Aristanis), bisogna coordinare le attività delle due infrastrutture portuali: «Il porto industriale ha già avuto esperienze sul piano del turismo da crociera. Anche quella è una realtà da sfruttare, conciliando le esigenze commerciali con quelle turistiche. Questa realtà va coordinata con quella del porticciolo di Torregrande, dove invece è necessario conciliare le esigenze dei pescatori e dei diportisti: è necessario trovare delle soluzioni equilibrate, tenendo bene a mente che l’aspetto turistico è quello che può soddisfare maggiormente gli interessi del territorio. Il dragaggio è fondamentale, altrimenti si perdono troppe opportunità. Bisogna uscire dall’idea che ciò che hanno fatto i predecessori sia tutto da buttare. L’obiettivo dev’essere quello di uscire da una concezione stagionale del turismo, sfruttando la posizione centrale nella costa occidentale. Dobbiamo fornire ai diportisti i servizi che reclamano, dal rimessaggio al rifornimento, passando per i servizi di custodia, di ristorazione, le attività commerciali, il trasporto verso la città magari attraverso servizi di noleggio. Penso anche a servizi per ridurre il problema dello scarico di reflui in mare».

Il candidato del centro destra Massimiliano Sanna punta sulla continuità: «La nostra amministrazione ha presentato il progetto per la manutenzione delle opere terrestri e ottenuto il ripristino del finanziamento e si è attivata per trovare le risorse per il dragaggio. Abbiamo chiesto alla Regione un finanziamento da 17 milioni nel quadro del piano regionale per la portualità turistica. Sarà necessario potenziare i servizi: rifornimento cambusa, ristorazione, collegamenti con la città. Vogliamo mettere in sicurezza la carreggiata della strada fra Torregrande e il porticciolo, garantendo anche l’illuminazione e una segnaletica adeguata. Esiste poi il progetto di riqualificazione del lungomare: interverremo prima sull’abitato, ma il secondo intervento sarà dedicato alla connessione ciclo-pedonale tra Villa Baldino e il porticciolo. Per noi è prioritario, la marina avrà un ruolo strategico nella creazione di economia e occupazione. Nella riqualificazione terremo conto anche dei rapporti coi pescatori, per questo ci sarà una riorganizzazioni degli spazi che darà risalto anche alla loro attività».

Attacca invece l’amministrazione in carica il candidato di Oristano Più, Efisio Sanna: «Bisogna ricordarsi che il centro destra nel 2015 protestava per i presunti ritardi nella partita del porticciolo. Sono le stesse persone che, appena insediate nel 2017, si sono ritrovate uno studio di fattibilità sulla riqualificazione del porticciolo e, in cinque anni di amministrazione, non hanno messo un solo mattone. Il porticciolo è l’emblema dell’amministrazione di cui Massimiliano Sanna è vice sindaco: tanti annunci roboanti e poco lavoro concreto. Non perderemo però altro tempo pensando alle colpe, fin dalle prime settimane il rilancio del porticciolo sarà fra gli impegni prioritari della nostra giunta. Ha una posizione baricentrica e una grande area terrestre a disposizione, per cui ha tutte le potenzialità per esplodere. Bisogna fare rete con il turismo da crociera del porto industriale e mettere insieme le esigenze di diportisti e pescatori. La ripartenza del porticciolo può far nascere una serie di attività complementari e collaterali: ristorazione, servizi, taxi e servizi di trasporto con la città e i punti principali di interesse turistico del territorio. Un porticciolo efficiente può completare l’offerta turistica di Torregrande. Per il dragaggio, dobbiamo pretendere uno sforzo finanziario da parte della Regione, anche perché il finanziamento da 5 milioni e mezzo è stato ripristinato con fondi statali e non regionali».

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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