SASSARI. La pensilina di Sant’Orsola completamente ricoperta di scritte, quelle del Tanit e di Auchan letteralmente devastate, con la gettoniera che gestisce l’erogatore di biglietti e il self service fatti esplodere con grossi petardi, divelte, liquefatte. Storie di ordinario vandalismo, che si abbatte senza ragione sulle cose di tutti, con il solo scopo di distruggere.

Non ha più aggettivi il presidente di Atp, Paolo Depperu, che si limita a mostrare le foto delle tre strutture e sottolinea sconsolato: «C’è chi lavora sodo per rendere la nostra città più bella e ordinata, qualche vigliacco ne ostacola l’opera».

Il problema è che i vigliacchi sono parecchi, e picchiano duro. L’azienda dei trasporti pubblici comunali infatti dedica almeno 60mila euro all’anno per riparare i danni dei soliti idioti. «A cui dobbiamo aggiungere – sottolinea Depperu – una squadra che ormai è completamente dedicata a riparare danni, ripulire le pensiline ricoperte di scritte, graffiti, parolacce, o semplicemente riempite di immondizia». Ma non basta. «I distributori h24 sono di ditte esterne – continua il presidente Atp –. Noi siamo contenti di offrire i nostri spazi, perché la presenza dei distributori aggiunge un servizio per l’utenza. Ora sarà la ditta però a dovere rimpiazzare questi due distributori letteralmente distrutti, e non per rubare, sia chiaro, azione assolutamente disdicevole ma almeno con un suo pur sbagliato senso, ma per rompere, rovinare. Balordi che esternano le loro frustrazioni distruggendo il bene comune». Questo finisce per pesare anche sull’attrattività delle pensiline per gli investitori: «Ogni giorno abbiamo colloqui con ditte interessate, ma chiaramente si spaventano all’idea che alcune zone siano terra di nessuno».

Il primo istinto sarebbe quello di chiedere telecamere, controlli: «Abbiamo dotato i nostri controllori di bodycam – sottolinea Depperu – prima di tutto per la loro sicurezza, e dunque per la sicurezza di tutti. Non siamo dunque contrati alle telecamere, ci mancherebbe. Ma non si può pensare di militarizzare tutto. Di dover videosorvegliare anche delle semplici pensiline, che hanno il ruolo di offrire un riparo più tecnologico, comodo e attrezzato per tutti, anche per quei vandali che le spaccano. Il controllo, la repressione, deve venire dallo sdegno comune delle persone che assistono, delle famiglie che spero commentino queste foto. Serve un’educazione civica diffusa, e degli anticorpi che la nostra comunità deve mettere in campo».

Per il resto: «L’Atp non si arrende – chiude il presidente di Atp Paolo Depperu – e continuerà a riparare quello che viene rotto. E a dare il suo contributo al decoro urbano, o meglio a cercare di rendere più bella, smart e comoda possibile la nostra città. La città di tutti, anche di quei balordi che dovrebbero imparare ad amarla un po’ di più».

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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