CAGLIARI. La campagna antincendi è scattata da neanche una settimana, ma rischia di avere uno stop quasi subito, almeno per quanto riguarda gli oltre 1500 operai di Forestas impegnati sul campo e che sollecitano un’indennità chilometrica. Sono costretti a utilizzare l’auto privata per trasferirsi dalle basi ai posti di lavoro. Qualche giorno fa I sindacati hanno inviato una lettera al prefetto per raffreddare la vertenza e se non saranno ricevuti entro metà settimana, lo sciopero appare scontato. Se le squadre a terra e gli autisti delle autobotti dovessero incrociare le braccia anche per un giorno solo, l’esercito dell’antincendio, in tutto oltre 9mila unità, di fatto rimarrebbe scoperto su più fronti. Di conseguenza, il giorno (o i giorni) di sciopero sarebbero per forza ad alto rischio a causa soprattutto del caldo torrido, dei continui salti di vento e dell’incognita – sempre presente – degli attacchi incendiari.

La vertenza. Lo scontro fra i sindacati, le direzioni generali dell’Agenzia e dell’assessorato al personale, con di mezzo anche i vertici del Coran, che è il braccio operativo della Regione per gli accordi interni, riguarda proprio l’indennità chilometrica. Era prevista dal contratto per l’agricoltura, ma poi anche le squadre operative di Forestas, oltre ad altri ad altri 4mila dipendenti, sono stati assorbiti dal sistema Regione, diventando tutti dei regionali. Cos’è accaduto, a quel punto? Che il rimborso è saltato. Ma il problema s’è riproposto quando chi sta a capo dell’Agenzia ha comunicato: «Non abbiamo a disposizione un parco mezzi sufficiente ed efficiente per il trasferimento del personale da quando timbrano il cartellino, nelle basi, e poi si spostano nei territori assegnati per la vigilanza o gli interventi». Per farla ancora più diretta, gli operai devono usare le auto private per gli spostamenti.

Il contendere. Stando ai sindacati, all’inizio della campagna antincendi gli assessori all’ambiente e al personale, Valeria Satta e Gianni Lampis, avrebbero garantito il riconoscimento del rimborso chilometrico, ammettendo che solo fra un anno, una volta concluse le gare d’appalto, Forestas avrebbe avuto un parco mezzi adeguato. Con la proposta di un sacrificio momentaneo, promettendo agli operai un’indennità. Esattamente: un quinto del prezzo della benzina, o del gasolio, in cambio dell’uso dell’auto privata per raggiungere i punti operativi. Cioè: 0,37 centesimi di euro per un litro di benzina a 1,872 euro e 0,36 nel caso del gasolio, oggi pagato 1,838 nei self service dei distributori.

Lo strappo. Nonostante le promesse, però, a mettersi di traverso sono state le due direzioni generali e il Coran, che hanno sollevato diverse dubbi contrattuali su quel rimborso spese riconosciuto solo agli operai dell’Agenzia Forestas. Di recente la trattativa è finita in un muro contro muro. Nei giorni scorsi Cgil, Cisl, Uil, Fesal e il coordinamento Clares, hanno ribadito la richiesta, ma la risposta dei vertici è stata un altro no secco. Così, in ultimatum, i sindacatihanno annunciato di essere pronti allo sciopero, scrivendolo anche al prefetto, coinvolgimento previsto quando sono a rischio i servizi di pubblica utilità Se entro i prossimi giorni non saranno convocati per il cosiddetto raffreddamento della vertenza, lo sciopero sarà inevitabile, hanno fatto sapere le segreterie delle cinque sigle sindacali. (ua)

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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