SASSARI. Sempre meno studenti nelle scuole del Sassarese (e di tutta l’Isola), con l’onda lunga dello spopolamento che travolge le scuole dell’infanzia e le primarie, picchia duro alle medie e (per ora) risparmia le superiori, ma mette seriamente a rischio tutto il sistema dell’istruzione. Ma, allo stesso tempo, indicatori che migliorano (complice la Dad pandemica, i cui reali effetti sono ancora tutti da decodificare) sia per quanto riguarda l’abbandono scolastico e i Neet (i giovani che non studiano nè cercano lavoro) in grande calo, che per il livello di istruzione generale, che invece cresce, riallineandosi con i dati nazionali.

Chiaroscuro. Sono dati complessi e, come sempre, in chiaroscuro quelli che arrivano dall’Osservatorio 2022 presentato nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio. Un lavoro corposo che, insieme all’analisi economica che parla di un Nord in ripresa, analizza anche i fattori di criticità “sociale”, tra cui non potevano mancare spopolamento e istruzione, legati a doppio filo.

Secondo quanto riportato dal Sistema Informatico del Miur, riferisce lo studio realizzato da Francesco Piredda e Gianmario Serra con la supervisione di Pietro Esposito (Segretario Generale dell’Ente) ed il coordinamento di Monica Cugia (responsabile del Servizio Promozione Economica e Statistica) il numero di studenti di ogni ordine e grado (esclusa la scuola dell’infanzia) nell’Isola si è ridotto negli ultimi 3 anni di oltre 7mila unità (-4%) arrivando a 171.298 il 31 agosto 2021.

Il crollo delle iscrizioni. Il crollo si manifesta con chiarezza nella scuola primaria e nella scola media che registrano rispettivamente una contrazione di alunni del 7,79 e 2,94% in soli tre anni. Nel nord Sardegna l’effetto di una natalità prossima allo zero, che dura da oltre un decennio, mostra come sia nettala contrazione degli iscritti nella primaria 966 alunni) e nella scuola media 377 alunni), mentre nelle scuole superiori il saldo rimane, seppur di poco, attivo (+1,27%) con un incremento di 280 iscritti, dovuto anche all’aumento, nell’ultimo triennio, del numero di studenti con cittadinanza non italiana (65).

Più licenze e meno Neet. Secondo quanto emerso dagli indicatori Istat sull’istruzione, in Sardegna, nel 2020 aumenta, rispetto al 2019 la quota di giovani con almeno il diploma di scuola media (+0,6%) riducendo il ritardo rispetto al dato nazionale con una crescita del 12,2% rispetto all’anno precedente. Inoltre sono sempre meno i giovani che decidono di abbandonare gli studi (-32%) e anche quelli definiti Neet, che non studiano e non lavorano.

Le scuole preferite. Interessante la scelta degli istituti superiori. Gli studenti della Provincia di Sassari confermano, in questo ultimo biennio, la passione per gli studi umanistici e scientifici, con Classico e Scientifico indirizzi più richiesti (e oltre il 50% dei 22.328 iscritti alle superiori che frequentano un liceo), mentre appare stabile l’indirizzo tecnico (32%), con l’economico capace, in parte, di mitigare la leggera flessione del tecnologico Infine appare vincente la proposta formativa dei «nuovi professionali» (17% e con una crescita del +119% nel triennio) per un ponte diretto sul mondo del lavoro.

Uniss. Nel 2020 in Italia i laureati sono stati 344.850 di cui quasi il 57 donne e il 4,5% stranieri. Secondo quanto rilevato dall’Istat però cresce il divario nei livelli di istruzione superiore solo il 20,1% della popolazione tra i 24 e 65 anni possiede una laurea, contro il 32,8% nell’Ue. Nello stesso anno nell’isola i laureati dei due atenei sono stati complessivamente 6.039 di cui 3.803 (63%) donne. Ancora più forte risulta, nel Nord Sardegna, l’impronta femminile, maggiore di almeno due punti percentuali rispetto alla media regionale, per iscritti ed immatricolati e di quasi quattro punti per il numero di laureati in corsi triennali, tradizionali e a ciclo unico.

I laureati 2020 nell’Ateneo Sassarese sono 382 in Economia, 421 in Medicina, 164 in Agraria, 128 in Architettura, 151 in Giurisprudenza, 355 in Lettere, 238 in Lingue e 293 in altre facoltà.

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