Cagliari È la prima compagnia aerea in Europa, vola con successo da una parte all’altra dell’Italia, quest’estate saranno 58 le rotte da e per la Sardegna, ma nonostante sia un colosso Ryanair ce l’ha eccome con il Governo nazionale e non da oggi. Il suo confronto-scontro ruota tutto intorno alla tassa sul turismo. Sono 6 euro e 50 centesimi, imposti ai passeggeri che s’imbarcano negli aeroporti italiani, mentre da altre parti, Portogallo o Grecia, neanche si sognano di caricarli sui biglietti. «In un anno quel balzello vale almeno 600 milioni – ha sottolineato Mauro Bolla, country manager del gruppo irlandese – Dovrebbe essere distribuito fra i Comuni, che alla fine ricevono invece solo gli spiccioli».

L’ultima denuncia Partito da Ciampino e sbarcato per festeggiare, insieme alla società di gestione dell’aeroporto, la Sogaer, i 15 anni di Ryanair a Cagliari (2007-2022), il manager ha rilanciato l’anatema aziendale. «Per accelerare la ripresa del turismo – ha detto – ancora una volta sollecitiamo che quella tassa sia eliminata, almeno fino al 2025, per evitare che continui a danneggiare la competitività degli aeroporti italiani rispetto ai concorrenti europei». Perché sei euro sono davvero troppi soldi per chi vende a prezzi stracciati, anche se poi ricarica, eccome se lo fa, i picchi sulle prenotazioni dell’ultim’ora. In attesa che il Governo ci ragioni sopra, sono state le candeline cagliaritane a tener banco.

Il primo volo Era il 2007 quando Ryanair battezzò l’esordio sulla pista di Cagliari, direzione Pisa. Allora i passeggeri del volo inaugurale furono poco meno di 130, dopo tre lustri di andirivieni: «Siamo qui ad annunciare d’aver superato quota 20 milioni», ha detto Bolla. L’accordo ha funzionato «sempre alla grande» e «abbiamo vinto una sfida», hanno aggiunto Renato Branca e David Crognaletti, amministratore delegato e direttore commerciale della Sogaer. Col secondo che non ha nascosto neanche i contratti passati e recenti con gli irlandesi: «È tutto sul nostro sito. A nessuno pratichiamo sconti, o incorreremo nei vietati aiuti di Stato. Invece da tutte le compagnie incassiamo il prezzo pieno e poi solo ai partner rimborsiamo una quota se raggiungono gli obiettivi dell’accordo». Così, anno dopo anno, Cagliari è diventata una piazza importante per Ryanair: garantisce 350 voli settimanali, undici le Nazioni collegate, e 90 stipendi. «Ora vogliamo di più», ha ribadito Bolla. Per poi negare che la compagnia sprema i dipendenti: «Agli ultimi scioperi non ha partecipato nessun equipaggio Ryanair e questo vuol dire che a casa va tutto bene». Chissà se è vero.

Non solo Ct1 Un aeroporto non può vivere di continuità territoriale e basta. «È giustissimo che ci sia per i passeggeri sardi – ha detto Branca – ma poi sono gli altri collegamenti a fare i grandi numeri». Dopo aver ascoltato gli ultimi auspici di Sogaer, «quest’anno puntiamo ai due milioni di passeggeri», l’assessore al turismo Gianni Chessa ha detto: «I dati di giugno sono incoraggianti, stiamo consolidando quelli del 2021, ma soprattutto siamo oltre il 2019. Mi aspetto un’estate favolosa».

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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