Sassari. Nuova vita per il teatro comunale. Con il Comune che mette in cassa 650mila euro di fondi del Pnrr per la riqualificazione energetica (a cui aggiungerà 350mila euro di confinanziamento), risolvendo il più grande ostacolo che bloccava il passaggio a un nuovo modello di governance aperto agli altri Enti del territorio e ai privati. Il teatro di piazza dei Cappuccini infatti, uno dei più grandi dell’Isola con i suoi 1421 posti, inaugurato in pompa magna nel febbraio del 2012, non è mai davvero decollato a causa di irrisolti problemi strutturali e altissimi costi di gestione che pesano quasi completamente sulle spalle dell’amministrazione comunale, che dal 2020 non prende più un euro di contributi dalla Regione e che, a parte qualche parentesi nelle quali è stato concesso in convenzione all’Ente Concerti per la stagione lirica, ha l’onore della gestione diretta della struttura.Il teatro Una situazione insostenibile a cui la giunta comunale ora potrà mettere una definitiva pezza. La chiave è appunto il progetto, arrivato primo tra i sardi, e nono a livello nazionale su 348 finanziati in tutta Italia, concorrendo con i giganti del teatro.

«Una notizia che sicuramente ci dà grande soddisfazione ma che non ci coglie di sorpresa: sapevamo che il progetto era valido e contavamo di ottenere i fondi – commenta l’assessora ai Lavori pubblici Rosanna Arru che ha seguito passo passo, insieme al dirigente Pier Giovanni Melis, tutti i passaggi tecnici e burocratici -. Si tratta di lavori di efficientamento che abbattono i costi energetici, rendendo decisamente più economico il teatro. Che intervengono sulla quantità ma soprattutto sulla qualità. Primo passo di una serie di interventi che metteremo in campo e di situazioni che siamo a un passo dallo sbloccare. A questo punto è possibile lavorare per un nuovo modello di gestione che favorisca un’attività teatrale più intensa».

Una governance allargata insomma, in cui coinvolgere Enti come Uniss, Conservatorio, Accademia, Ente Lirico, privati (come ad esempio la Saba per la gestione del posteggio), associazioni, compagnie e investitori locali ma anche nazionali e internazionali. Che permetta, grazie allo schema paternariale, di intercettare una serie di risorse finanziarie aggiuntive per gli Enti Locali previste nelle politiche di coesione UE 2021-2027, ma soprattutto che crei un modello sostenibile, capace di creare valore e mettere a frutto le indiscutibili potenzialità della struttura.I museiMa non sarà solo il Teatro Comunale a cambiare pelle. La direzione regionale dei musei della Sardegna ha fatto incetta di finanziamenti per l’efficientamento energetico dei siti culturali sardi.Tra questi un milione e mezzo di euro è destinato al museo Sanna di Sassari, 700mila alla Pinacoteca di Sassari; 400mila all’Antiquarium Turritano di Porto Torres. La direzione è al lavoro anche su altre linee di intervento del Pnrr, come l’accessibilità sia fisica sia cognitiva. E quindi rimozione barriere architettoniche e percorsi facilitati Inoltre per i musei sardi si prospetta unarivoluzione smart. All’Antiquarium di Porto Torres è previsto un percorso di passerelle, nel rispetto del contesto archeologico, e di segnaletica che consenta ai visitatori di visitare il sito in maniera autonoma.

Fonte notizia: La Nuova Sardegna > Homepage

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